Finalmente una luce nella vicenda della ricostruzione della Cattedrale di Santa Maria Maggiore di Caramanico Terme: a breve vedranno la luce i lavori di consolidamento e restauro conservativo della Chiesa di Santa Maria Maggiore di Caramanico Terme.
È quanto ha dichiarato l’assessore regionale emerito Mario Mazzocca, che sottolinea come siano già “trascorsi quasi cinque anni dal 17 novembre 2017 allorquando, in seduta di “Cabina di Regia per la Ricostruzione” a Palazzo Chigi e in rappresentanza della Regione Abruzzo, diedi il via libera all’approvazione del Piano Triennale Mibact per la ricostruzione post-sisma delle chiese extra-cratere, poi approvato dal Governo il successivo 22 dicembre, con cui furono stanziati oltre 40 milioni di euro per il restauro di 52 edifici di culto, fra cui il finanziamento di 1,5 milioni di euro per i lavori di consolidamento e restauro della Chiesa Abbadiale di Caramanico”.
Mazzocca sottolinea come “dal giugno scorso, facendo propri i ripetuti appelli della comunità e considerata l’endemica noncuranza della locale istituzione pubblica, abbiamo intrapreso un serrato e costruttivo confronto con il Ministero e la proprietà affinché si giungesse ad una rapida soluzione del problema ed all’avvio del procedimento per l’affidamento dei lavori. Oggi, grazie alle interlocuzioni intraprese dalla nostra Associazione, possiamo affermare come le opere di restauro del prezioso gioiello di edilizia religiosa abruzzese possono essere concretamente avviate entro l’anno, con l’obiettivo di recuperare buona parte del tempo incomprensibilmente perso sinora che ha determinato riflessi non proprio benefici sulla preservazione del bene e che, purtroppo, incidono negativamente sulla attuale disponibilità di risorse; infatti si rende ormai necessario reperire ulteriori fondi in aggiunta al milione e mezzo di euro stanziato nel 2017, importo necessario all’epoca ma oggi chiaramente insufficiente anche a causa della lievitazione dei prezzi. Si apprende, a tal riguardo, come sia attualmente in corso la procedura per l’inserimento di un 2° lotto di intervento nell’ambito della nuova programmazione ministeriale”.
“Una buona notizia, anche se come avevamo preannunciato nei mesi scorsi – conclude Mazzocca -, alla luce della tempistica del procedimento avviato e della documentazione progettuale, il monumento difficilmente potrà riaprire i battenti entro l’anno 2023. Gli effetti dei danni al monumento, generati dalla tremenda azione congiunta neve-sisma del gennaio 2017, sono stati sinora mitigati grazie ad un finanziamento straordinario di 450mila euro dell’allora Protezione Civile Regionale (Giunta D’Alfonso) per l’esecuzione di un intervento tampone; la sua attuazione si deve al Comune di Caramanico Terme, che nella primavera del 2018 si sobbarcò l’onere di realizzare autonomamente la copertura provvisionale del monumento, copertura che ancora oggi, nonostante qualche criticità, assolve seppur transitoriamente alla funzione di preservazione del monumento”.