Pescara ha bisogno di una maggiore presenza dello Stato
Questa la lettera che il primo cittadino del capoluogo adriatico ha inviato al Ministro degli Interni.
Onorevole Ministro Lamorgese,
il gravissimo fatto di sangue che si è verificato a Pescara il I agosto u.s., con un’efferata sparatoria in un bar in una delle più tranquille zone della città con un morto e un ferito grave, impone una ponderata riflessione e una rapida reazione delle istituzioni che
deve andare ben oltre la condanna, lo sconcerto e il dolore.
Quanto accaduto non appartiene, per vissuto e per consolidata
tradizione, alla storia cittadina né tanto meno alla sua comunità generalmente e diffusamente laboriosa, onesta, alacre e solidale.
L’Amministrazione comunale è impegnata attivamente e fattivamente sul versante della sicurezza, reale e percepita, ma non possiede né le competenze specifiche
per materia né, quindi, la titolarità che fa capo al Suo ministero per una più diffusa capillarità applicativa dei concetti di safety (dispositivi e misure strutturali a salvaguardia dell’incolumità delle
persone) e di security (servizi di ordine e sicurezza pubblica).
Come Sindaco ho più volte sollecitato l’attenzione degli organismi
competenti a tenere alta la soglia dell’attenzione per impedire infiltrazioni della criminalità organizzata e tracimazioni di quella comune, proprio con la finalità di mantenere la coesione sociale e
il senso di appartenenza nel segno dell’onestà.
65121 Pescara, Piazza Italia, 1 – Tel 085 4283248-249-250 – Fax 085 4283556
email: sindaco@comune.pescara.it – pec: protocollo@pec.comune.pescara.it
Mi sono sempre sentito opporre le carenze di personale e di risorse, ostative rispetto a un più concreto e capillare controllo del territorio che sia tanto “visivo”
quanto effettivo. Attorno agli elementi delle competenze, delle responsabilità e della prevenzione
ruotano il presente e il futuro di Pescara, una città che nella bella stagione triplica le presenze, e
che vive giorno e notte per le sue offerte di intrattenimento, culturali e di eventi.
Il Sindaco, nonostante sia sempre e comunque il terminale delle istanze dei cittadini, non possiede il potere e le facoltà di una supervisione totale e impermeabile in
materia di sicurezza, per quanto in capo a esso sussista il dovere morale di fornire risposte attraverso i canali istituzionali, per ricondurre persino l’emotività entro criteri oggettivi che fanno parte
del bagaglio irrinunciabile della buona amministrazione e dei buoni amministratori.
Confidando nella Sua sensibilità Le chiedo pertanto, nella pienezza
del Suo ruolo, un’attenzione particolare e sollecito un Suo intervento in tempi brevi per recepire le
pressanti sollecitazioni che arrivano dal territorio e di cui sono convinto sostenitore, nella certezza
che Lei vorrà a sua volta dimostrare la presenza e l’autorità dello Stato lì dove i suoi cardini giuridici ed etici vengono messi in forse.
Voglia gradire i miei più distinti saluti