
Pescara, 25 giugno 2025 – Dopo oltre un anno di attesa, la sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale dell’Abruzzo – sezione di Pescara ha scosso la vita istituzionale della città, disponendo il parziale annullamento delle elezioni comunali del giugno 2024 e la conseguente ripetizione del voto in 27 sezioni, pari al 16% del corpo elettorale. Un totale di oltre 16.000 cittadini sarà quindi chiamato di nuovo alle urne per definire la composizione del Consiglio comunale e del Sindaco del capoluogo adriatico.
A intervenire con parole nette è l’Onorevole Luciano D’Alfonso, che definisce il pronunciamento del TAR “una sentenza meritevole di aver ripristinato in parte la verità di una partita elettorale” e un segnale che impone una seria riflessione politica e amministrativa.
“Un esito potenzialmente diverso”
Secondo D’Alfonso, la portata della sentenza non può essere ridotta a una mera correzione tecnica:
“Il TAR ha certificato che quella partita elettorale avrebbe potuto avere un esito differente, se non fosse stata condizionata da anomalie tanto gravi da indurre i giudici ad annullare il voto in quasi un sesto della città. Masci vinse per soli 584 voti, evitando il ballottaggio. Ora tutto torna in discussione.”
La sentenza, contenuta in quasi 100 pagine di motivazioni, pone inoltre l’accento su un aspetto ancora più allarmante: la manomissione dei plichi elettorali in 21 delle 27 sezioni annullate. Per questo, il TAR ha trasmesso gli atti alla Procura della Repubblica, aprendo il campo a un eventuale procedimento penale.
“Un’apparente fragilità organizzativa”
D’Alfonso richiama alla responsabilità l’intera classe dirigente cittadina:
“Ciò che è accaduto mostra una fragilità organizzativa allarmante. È urgente comprendere il livello di coinvolgimento degli attori elettorali e valutare se si sia trattato di iniziative individuali o di un problema sistemico. È il momento di fare chiarezza.”
L’ex presidente della Regione Abruzzo sottolinea anche il fatto che, fino alla nuova proclamazione, l’attuale amministrazione potrà occuparsi solo degli atti urgenti e dell’ordinaria amministrazione, elemento che conferma la gravità e l’impatto istituzionale della sentenza.
“Una brutta pagina per Pescara”
Per D’Alfonso, il danno principale è a carico della cittadinanza “Questa è una brutta pagina per Pescara, che a un anno e mezzo dalla nascita di Nuova Pescara dovrà richiamare al voto migliaia di persone. Quei cittadini devono essere informati e formati, perché possano esprimere una scelta consapevole in un contesto che ha già tradito la trasparenza del processo democratico.”
Infine, il parlamentare conclude con un invito alla riflessione e alla responsabilità: “Chi oggi amministra dovrebbe riflettere a fondo e avere il coraggio di assumere decisioni coerenti con quanto accertato dal TAR. Il futuro della città merita verità, legalità e rispetto assoluto della volontà popolare.”