
di Davide Pitocco
Come da copione la Lidl Trek, per l’ottava ed ultima tappa di questo Giro d’Italia Donne, ha optato per una tattica attendista. C’è stata la fuga e quindi per loro la scelta migliore era quella di lasciarla andare. Infatti dopo la salita a Castel del Monte si è vista una Lotte Kopecky molto nervosa perché la fuga andava avanti e nessuna si prendeva l’onere di andare a ricucire.
Negli ultimi 15 km Kopecky ci prova a scrollarsi dalla ruota la maglia rosa, che invece la segue come un’ombra. La campionessa del mondo aumenta il numero delle pedalate quando mancano 3 km alla fine del Giro d’Italia. A questo punto se le prime tre posizioni andranno alle fuggitive, la classifica rimarrà invariata.
Le battistrada sono nel tratto finale che porta a Porta Napoli con 46’’ di vantaggio. Ai meno 1,5 km Kopecky dovrebbe scattare perché il tratto è al 3% e perché negli ultimi mille metri sarebbe impossibile ricucire 56’’ di ritardo. Davanti i battistrada intanto con l’approssimarsi dell’ultimo chilometro con il naso all’insù iniziano i giochi tattici. Vanno zonzo, in fase di studio, così però rischiano di bruciare il vantaggio perché la strada sale e dietro stanno per cominciare anche gli scatti. Il vantaggio in 300 mt è sceso a 38’’. Stanno guadagnando. Il passo è diverso tra le battistrada e il gruppo maglia rosa. Il terzetto entra nella zona transennata. Dietro Bradbury parte, seguita da Lotte Kopecky, ma la maglia rosa non la molla di un centimetro. Parte lunghissima la seconda in classifica, l’unica cosa che possa fare per tentare di spazzare via quel secondo, ma Longo Borghini nel finale lascia sul posto la rivale e va a vincere il Giro d’Italia. La tappa invece va a Kim Court Pienaar. faranno festa oggi le isole Mauritius, con Edwards e Koch che vanno a completare il podio di tappa.
Tutti pensavano che ieri con la tappa del Blockhaus si sarebbe deciso tutto, invece si è arrivati all’ultimo tappa.
Al traguardo c’è stato il grande abbraccio con il marito Jacopo Mosco, compagno di vita e di allenamento. Tutta la squadra ci ha creduto. Domenica scorsa ha vinto la crono iniziale e da allora non ha mai avuto paura di niente e nessuno e ha portato per l’Italia la maglia rosa vestendola dalla prima all’ultima tappa, proprio come aveva fatto un tempo Gianni Bugno.
Longo Borghini si è subito presentata in sala stampa: “ Sono orgogliosa della mia squadra e di quello che ho fatto. Sono contenta anche perché mio marito nella nottata è arrivato qui. A me piace l’adrenalina, il testa a testa, combattere fino alla fino. Per me la linea d’arrivo è come il rosso per il toro. Ieri Kopecky mi ha fatto impensierire perché ha tenuto bene la mia ruota. Ma oggi ce l’abbiamo fatta. Volevo dimostrare che ero la più forte e assieme alla squadra abbiamo portato questa nave rosa in porto.”
Kim Court Pienaar si offre alle domande della stampa“ Per il mio paese è una vittoria storica. Essere in questo grande Giro è stato un sogno impossibile, che oggi si è realizzato. Sono contenta di chiudere così perché nei giorni scorsi siamo state sfortunate. Ho dato tutto quello che avevo per non lasciare nulla di intentato.”
Le emozioni almeno per ora sono finite. Sono state tante e ce ne saranno altrettante il prossimo anno perché il Giro è un amore infinito.