Quando si dice “parlare in tempi non sospetti”. Il 31 luglio scorso, in una lunga intervista su ilpomeriggio.it, senza peli sulla lingua – come ci ha abituati – Marco Camplone, presidente dell’Associazione Nuova Pescara, aveva annunciato un suo sospetto: il centrodestra avrebbe riprovato a sabotare la fusione di Pescara, Montesilvano e Spoltore con un Progetto di legge, dopo che gli era andata male con un emendamento inqualificabile. La settimana in entrata promette di essere quella decisiva per il colpo di mano. Sarebbe dovuto avvenire qualche giorno fa, ma la pressione mediatica ha indotto Lorenzo Sospiri a prendere un po’ di tempo. Eh sì, sembra proprio che il primo firmatario dell’atto sarà il presidente del Consiglio regionale. Chi si meraviglia? Nessuno perché Sospiri non ha mai fatto nulla – nulla! – per far rispettare il referendum e la Legge regionale. Vuole, il portabandiera di Forza Italia, il rinvio al 2027, che sembra l’atto propedeutico alla cancellazione della Città del futuro. E come lui lo vogliono molti del centrodestra e qualcuno del centrosinistra. Non la vogliono Azione e il M5s, a cui vanno riconosciti coerenza e lealtà verso i cittadini e le istituzioni.
Nuova Pescara è malvista da una parte corposa della classe politica perché imporrà, tra le altre cose, risparmi, razionalizzazione, snellimento dell’apparato politico-burocratico e una progettazione non di prossimità. Fateci caso, più si avvicinava la scadenza della Legge di Fusione (primo Gennaio 2022, poi primo Gennaio 2023, ora primo Gennaio 2024, domani primo Gennaio dell’anno Mai) e più nella classe politica locale cresceva l’ansia da metro cubo. Cemento. Sempre e solo cemento. Quante palazzine e palazzoni sono stati tirati su a Montesilvano? A Pescara, incredibile ma vero, vogliono spazzare via due aree verdi per tirare su asili (di cui c’è sicuramente bisogno), che possono essere realizzati benissimo altrove se ci si ragiona un attimo. Da qualche settimana, la nuova frontiera dei cementificatori è l’Area di risulta della stazione ferroviaria di Pescara.
Fi, Lega e Fdi puntano a costruire lì, e nel più breve tempo possibile, la nuova sede della Regione Abruzzo, il simbolo della burocrazia che ci assilla. Il presidente della Giunta regionale Marco Marsilio, Sospiri e il sindaco di Pescara Carlo Masci sono i più convinti sostenitori della realizzazione del palazzo. A noi sembra una soluzione infelice, da anni ’60-’70. Non un’idea da grande città. Riteniamo, sul tema Area di risulta, indispensabili il confronto e la condivisione con Spoltore e Montesilvano. Salvo che non si punti, sotto sotto, a creare il casus belli per far implodere Nuova Pescara. Se si vuole rinviare la Fusione al 2027, bisogna rinviare anche l’intervento nell’Area di risulta. Diciamo no alla frettolosa colata di cemento in un punto strategico per lo sviluppo di Nuova Pescara. (cro.pe.)
