L’inaugurazione del Palacongressi di Montesilvano è uno degli eventi più belli di tutta la stagione estiva 2023
Cosa vi siete persi! Sì, gli assenti, mai come questa volta, hanno torto marcio. La serata inaugurale del nuovo Pala Dean Martin, voluta dell’esecutivo civico di Montesilvano, infatti, ha scritto una delle pagine più alte di musica pop. E chi non c’era ha mancato, davvero, un’occasione ghiottissima per assistere ad uno degli spettacoli musicali migliori del medio Adriatico di questa calda estate. Sul palco del rinnovato spazio della bella cittadina rivierasca in provincia di Pescara che, da oggi si può considerare teatro a tutti gli effetti, stante il grande lavoro di ristrutturazione e insonorizzazione, sul palco, si diceva, sono saliti tre fuoriclasse dell’arte vocale italiana: Giò Di Tonno, nei panni del padrone di casa, Vittorio Matteucci e Graziano Galatone che, in due ore e mezza di spettacolo, hanno deliziato il cuore e le orecchie delle centinaia e centinaia di persone che hanno gremito sedie e ogni centimetro del rinnovato parquet del palazzetto, meglio dire Palacongressi, dedicato a Dean Martin. E dire che i tre cantanti hanno onorato la memoria dell’illustre concittadino emigrato in America, è fin troppo banale.
La serata, dal titolo eloquente: “Canzoni x sempre“, ha condotto il pubblico su una dimensione, altra, alta, dove solo la buona musica sa portare. E, se nella prima parte gli omaggi ai padri della musica pop e cantautoriale italiana hanno ulteriormente nobilitato le celebri canzoni con interpreti così talentuosi, non è mancato il tributo ai grandi artisti internazionali e agli attesissimi musical, a cominciare, ovviamente, da Notre Dame de Paris. Esilaranti gli sketch, aneddoti, e curiosità legati alla loro amicizia, mai venuta meno in questi decenni di carriera professionale pienamente condivisa. Molto apprezzato anche il contributo di Leonardo Di Minno, un musicista con grandi qualità di chitarrista, nonostante ieri sera non avesse cambiato la pila del suo radiojack, ed una voce stentorea da brividi. Deliziosi gli incroci e le armonie canore che hanno lasciato a bocca aperta gli spettatori. Chi l’ha detto che i brani per essere coinvolgenti e piacevoli devono essere per forza “stomp“? Ma, un po’ per volta, ha preso corpo la prorompente, poliedrica personalità artistica di Giò Di Tonno che, prima, al pianoforte, ha tenuto per delicatamente per l’ugola i suoi compagni di viaggi e portati dentro le più belle melodie internazionali e, poi, ha dato fondo ad un altro suo talento che è l’imitazione. Non ce n’è stato per nessuno. La sua voce ha riproposto fedelmente le asperità vocali del Califfo (Franco Califano), la delicatezza del Maestro Riccardo Cocciante, solcando, da un lato le inconfondibili frequenze bassissime di Luis Armstrong e, dall’altro, le onde dei vocalizzi di Fabio Concato. A dir poco esilarante è stata, poi, la versione di “Vola, Vola, Vola” offerta attraverso le caratteristiche melodie e timbriche dei grandi della canzone italiana da Francesco Guccini a Tiziano Ferro. Irresistibile la parte dedicata al senso di appartenenza abruzzese resa attraverso i racconti di fatti e facezie a lui realmente accaduti complici, più i meno volontari, i tanti, spontanei e sinceri, ammiratori “aprutini”. Non ultimo, ad incantare la platea la band che ha accompagnato questo favoloso trio, poi diventato quartetto, sempre all’altezza del talento adamantino:
Piano e tastiere: EMANUELE DEL CARMINE
Basso: PIETRO LANEVE
Chitarre: GIANNI LA TERZA
Batteria: GIUSEPPE SANGIORGIIO.
Magnifici, si diceva anche di loro come dei prossimi progetti che aspettano il nostro Giò misurarsi con uno opere impegnative a cominciare da uno dei capolavori di Edoardo Bennato: Peter Pan, in versione musical, in cui lui farà la parte di Capitan Uncino. Per questo a dir poco imperdibile. Se no chi lo vuole sentire: “Ciurma, questo silenzio cos’è? Si batte la fiacca eh?“.
