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      Il Presidente del Senato spagnolo alla Festa della Repubblica

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      Omaggio all’Abruzzo: “Non c’è primavere più splendida in Italia”

      (ACRA) – Madrid, 3 giugno – “Non c’è primavera più splendida in tutta Italia”, scriveva Ernest Hemingway in “Addio alle armi” nel 1929, parlando dell’Aquila e dell’Abruzzo. E con la stessa citazione apre il suo discorso il presidente del Senato di Spagna, Pedro Manuel Rollán Ojeda: il reggente della camera alta del Parlamento spagnolo, intervenuto ieri sera alla 79esima Festa della Repubblica Italiana a Madrid, durante la serata tutta dedicata all’Abruzzo, ospitata nei giardini di Palazzo di Amboage, sede dell’Ambasciata Italiana in Spagna. Insieme a lui i ministri del governo spagnolo, Luis Plana, con deleghe all’agricoltura e alla pesca, e Fernando Grande-Marlaska, ministro dell’interno. E Ojeda promette, “dopo questa sera sono pronto a prenotare un volo per l’Abruzzo”. La cerimonia, come da protocollo, si apre poco dopo le 19.30. All’ingresso dell’Ambasciata una fiumana di personalità: alte uniforme militari, amministratori locali, imprenditori, diplomatici e giornalisti. Ad accoglierli tutti, uno ad uno, per più di un’ora, ci sono l’ambasciatore Buccino Grimaldi, il console generale Caldararo, e le rispettive consorti. In poche ore i giardini sono gremiti. Partono gli inni nazionali d’Italia, di Spagna e d’Europa. “Questa Festa della Repubblica è dedicata all’Abruzzo”, dice l’Ambasciatore in un passaggio del suo discorso pronunciato davanti ad un opera di Cascella, e cita d’Annunzio e Ovidio. Poi fa un ringraziamento allo storico e direttore del Festival dannunziano, Giordano Bruno Guerri, “sommo conoscitore della poetica e della storia del Vate”. Poi torna sull’arte di Cascella e spiega: “Alcuni critici hanno rilevato un’ideale somiglianza tra la scultura di Pietro Cascella e il celebre dipinto Las Meninas di Diego Velázquez, confermando lo storico legame di civiltà tra Italia e Spagna”.

      Conclusi gli interventi da cerimoniale l’attenzione si sposta sugli stand delle quattro province abruzzesi, che si alternano in un percorso enogastronomico curato dai Gruppi di Azione Locale. A supervisionare qualità e narrazione dei prodotti ci sono quattro presidenti: Roberto Di Vincenzo per la Costa dei Trabocchi; Tiziano Antonio Teti, Gal Maiella Verde; Paolo Federico, Gal Gran Sasso Velino; Nino Garofali, Gal Marsica. Gli ospiti scoprono il meglio dell’Abruzzo: dal Canestrato di Castel del Monte, alla ventricina vastese; dagli anellini pescaresi alla pecorara al tacchino alla canzanese. E i vini: Montepulciano d’Abruzzo e Pecorino, delle cantine “Caldora”; il Calalenta rosato di “Fantini”; “Voilà” ha proposto il Pecorino spumante “Trabocco” Abruzzo Doc; “Venere Bio”, lo spumante brut “Vinco Trabocco”, Abruzzo Doc; le cantine “Aurae” lo spumante Pecorino “Trabocco” Abruzzo Doc.

      Il presidente del Consiglio regionale dell’Abruzzo, Lorenzo Sospiri, insieme al vicepresidente della Giunta regionale, Emanuele Imprudente, ideatori delle iniziative di promozione dell’Abruzzo a Madrid, si intrattengono a lungo con i rappresentanti del governo spagnolo: condividono riflessioni e descrivono le potenzialità di sviluppo dell’Abruzzo sul versante iberico. Con loro anche il consigliere regionale, Luciano Marinucci, e il presidente di Casa Abruzzo, Maurizio Di Ubaldo. Tantissimi italiani residenti a Madrid o nei dintorni avvicinano la delegazione abruzzese. Sono orgogliosi e felici di vedere un pezzo d’Italia che si mette in mostra e lo fa con “inteligencia y buen gusto”, come dicono alcuni, lasciandosi per un attimo rapire dalla loro seconda lingua madre. Persino la madrina del cerimoniale, a fine serata, si lascia sfuggire: “delle quattro feste del 2 giugno che ho vissuto in Ambasciata questa è la migliore”. Finiti i festeggiamenti, già da questa sera continua il programma di “Radici e Rotte”, con la proiezione del film “Un mondo a parte” di Riccardo Milani e con Antonio Albanese, presso l’Istituto Italiano di Cultura di Madrid. Domani, mercoledì 4 giugno, spazio alla conferenza “Gabriele d’Annunzio: una vita come opera d’arte” di Giordano Bruno Guerri. (red)

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