“L’Aci contesta le misure adottate dal Comune di Pescara su via Bassani Pavone mescolando un po’ le carte, in maniera abbastanza maldestra e senza tenere conto di alcuni aspetti tecnici che, invece, sono fondamentali e dovrebbero essere ben noti a chi si occupa di queste tematiche in rappresentanza dell’Automobile club.
La prima considerazione è che il Piano generale del traffico classifica via Bassani Pavone “strada Urbana di interquartiere”, esattamente come via de Gasperi, via D’Annunzio, corso Vittorio Emanuele, viale Bovio. Si tratta cioè di una strada comunque urbana che collega più quartieri e, come nelle altre strade che rientrano nella stessa ‘categoria’, il parcheggio a lato della corsia di marcia non ha una fascia di protezione (vedasi immagine allegata): il conducente dell’auto parcheggia (sul lato destro della strada), scende dal veicolo e si trova in strada. Su via Bassani Pavone, invece, si parcheggia a sinistra per cui il conducente scende dal veicolo e si trova nella fascia di sicurezza (ampia un metro) che è stata appositamente creata a sinistra dell’area di sosta, la percorre e arriva al primo attraversamento: nel caso specifico gli attraversamenti sono collocati laddove non c’è il cantiere dell’area di risulta. Ricordo all’Aci che le modifiche apportate alla viabilità, nel pieno rispetto di quanto previsto dal Codice della strada, non sono state pensate in due settimane ma rientrano nelle previsioni del Pgtu degli anni scorsi, elaborate da professionisti, per cui non è affatto vero che la creazione di posti auto ha comportato delle modifiche estemporanee alla viabilità. Per quanto riguarda i posti auto da mettere a disposizione della città, una valutazione su via Bassani Pavone sarà fatta nel momento in cui sarà ultimata la bonifica dell’area di risulta: come già annunciato, il recupero degli spazi ora destinati allo stoccaggio di materiale comporterà il recupero di circa 200 posti auto. In conclusione desidero ricordare che è fondamentale, come l’Aci sa, attendere che le modifiche vengano conosciute e assimilate, nella guida, da tutti gli automobilisti che, di fronte a scenari nuovi, devono abituarsi. E quindi, prima di parlare di uragani e drammi, è opportuno attendere qualche settimana”.