
La politica pescarese entra nei tempi supplementari. Il Tar dell’Abruzzo ha annullato il voto in 27 sezioni delle elezioni comunali 2024, accogliendo parzialmente il ricorso presentato da due cittadine e candidate del centrosinistra, tra cui Giorgia Di Federico, e disponendo la ripetizione delle operazioni elettorali. Una decisione che potrebbe rimettere in discussione la vittoria al primo turno del sindaco uscente Carlo Masci (FI), eletto con il 50,95% dei voti, appena 584 preferenze sopra la soglia.
Il verdetto del TAR e le sezioni coinvolte
Secondo la sentenza del TAR Abruzzo, le irregolarità riscontrate in 27 sezioni su 170 sono tali da compromettere la genuinità del voto. Tra le anomalie: verbali incompleti, plichi manomessi e schede mancanti. I giudici hanno trasmesso gli atti alla Procura per valutare eventuali ipotesi di reato.
Nel frattempo, gli organi elettivi comunali restano in carica per l’ordinaria amministrazione, in attesa della nuova proclamazione.
Masci annuncia ricorso, Costantini esulta
Il sindaco Carlo Masci ha annunciato ricorso al Consiglio di Stato, definendo la sentenza “distorta e non rispettosa della volontà popolare”. Di contro, Carlo Costantini, candidato del centrosinistra, ha parlato di “pagina vergognosa per la città” e ha chiesto le dimissioni del primo cittadino.
Pettinari decisivo: il “Plizzari” della politica pescarese?
In questo scenario, l’ex candidato civico Domenico Pettinari, che al primo turno ha raccolto il 13,08% dei voti, potrebbe diventare l’ago della bilancia in un eventuale ballottaggio. Proprio come il portiere Plizzari nella finalissima contro la Ternana per l’accesso alla serie B, Pettinari potrebbe trovarsi a decidere le sorti della partita politica pescarese.
Cosa succede ora
Saranno oltre 15.000 i cittadini pescaresi chiamati nuovamente alle urne. Se Masci non riuscirà a mantenere la soglia del 50%, si aprirà ufficialmente la strada al ballottaggio. E a quel punto, ogni voto conterà.
adc