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      HomeAttualitàLa profilassi del "pacchetto sicurezza"

      La profilassi del “pacchetto sicurezza”

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      di Andrea Granata

      Se devo descrivere cosa sia l’ignoranza immancabilmente penso a me stesso ed al compiacimento che provai quel pomeriggio di ormai tanti anni fa dopo aver letto le prime trenta pagine del manuale di diritto privato.
      Un ricordo che mi imbarazza ancora oggi, in un vero impenetrabile delirio arrivai al punto di ripetermi almeno un paio di volte, io so.
      A causa di questa epifania giuridica vissi un momento del cretino particolarmente intenso, una vera e propria ubriacatura con annessi postumi, di cui a distanza di decenni sento ancora rimorso.
      Ovviamente il mio ”io so” non fu l’unico momento del cretino, ve ne furono e sospetto, ve ne saranno altri.
      Quello che ha accomunato questi momenti è lo stato di alienazione, perché solo alienandosi si possono realizzare vere e proprie imprese come, a titolo esemplificativo, comprare tappeti in qualche televendita pensando non solo di aver fatto un affare, ma che addirittura nel giro di qualche settimana si rientrerà nella spesa, magari rivendendo a qualcuno a prezzo maggiorato il pezzo acquistato.
      Fatta questa premessa e spesa tutta l’empatia di cui sono capace spero di poter porre delle domande senza che nessuno si senta deriso od offeso.
      Per esempio, da anni a fronte di questa legislazione Prêt-à-Porter fatta di nuove figure di reato che inseguono l’ultimo fatto di cronaca, di inasprimenti delle pene che realizzano il principio di proporzionalità misurando il livello di antipatia del nemico del momento, mi chiedo quali sostanze usino i nostri legislatori per riuscire nell’impresa di non vedere che certe intemerate non producono alcun risultato, ma soprattutto cosa prendono per curare i postumi che il rientro da questi momenti di alienazione lasciano su di loro.
      Me lo chiedo perché in genere quando si realizza di aver fatto una fesseria si prova quel sentimento antico chiamato vergogna e ci si apparta in attesa che il tempo guarisca il nostro disagio.
      Soprattutto me lo chiedo perché mi viene il sospetto che il nostro legislatore oltre a non acquistare nulla nelle televendite ed essere sempre presente a sé stesso sia il classico tipo che ha fatto della profilassi una ragione di vita, al punto da evitare ogni lettura, ogni stimolo temendo di essere contaminato ed ammalarsi di una patologia davvero paurosa, quella che inizia con l’attivazione delle sinapsi e poi degenera in una cosa chiamata pensiero.

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