Due giornate di studio per riflettere sulle rappresentazioni che hanno connotato la narrazione dell’epidemia di Covid-19.
Si intitola Pandemie. Globalizzazione, società e politica tra crisi e catastrofe il convegno in programma lunedì 5 e martedì 6 settembre al Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali (DSPS) dell’Università di Firenze dove specialisti di differenti saperi e settori scientifici stabiliranno un dialogo e un confronto multidisciplinare (Edificio D15, aula 004, piazza Ugo di Toscana, 5 – ore 9).
L’evento si aprirà con i saluti della rettrice Alessandra Petrucci e del direttore del Dipartimento DSPS Marco Bontempi, mentre Marco Cea introdurrà i lavori.
“Anche se le implicazioni e le ricadute della pandemia appaiono ancora in larga parte da vagliare, in relazione al presente e in riferimento ai suoi effetti storici e di più lungo periodo – spiega Marco Bontempi – possiamo ritenere che la pandemia sia stata un detonatore di crisi preesistenti, abbia cioè accelerato processi trasformativi già in atto”. Ciò che è accaduto nel 2020 non ha rappresentato dunque un momento di rottura e di discontinuità con il passato “come dimostra il fatto che nei mesi successivi al lockdown hanno preso il sopravvento ancora una volta gli imperativi economici e l’idea di una risolvibilità meramente tecnica della crisi in corso”.
Attraverso lo sguardo delle scienze sociali e della storia, il convegno si propone di indagare le pandemie del passato e del presente, approfondendo quattro temi su cui il dibattito scientifico è stato particolarmente vivace: il ruolo degli esperti, la dimensione globale della sanità, il rapporto tra libertà e responsabilità, rappresentazioni delle pandemie.