Osservatorio opere pubbliche e private, la protesta di impresee sindacati: «Incomprensibile la nostra esclusione»

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Aniem, Cna, Cgil, Cisl e Uil scrivono a Marsilio: perché tagliar fuori tutte le parti sociali interessate?

Sconcerto per il mancato coinvolgimento delle sigle associative che
rappresentano centinaia di imprese del settore delle costruzioni e dei sindacati dei
lavoratori che rappresentano migliaia di dipendenti.
E’ la dura presa di posizione che Aniem Abruzzo, Cna Imprenditori d’Italia Abruzzo e le
rappresentanze regionali di Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil, esprimono all’indomani
della presentazione pubblica del protocollo siglato tra la Regione Abruzzo, l’Ance
Abruzzo (associazione delle imprese di costruzioni aderenti a Confindustria) e le
quattro Asl per la costituzione di un Osservatorio abruzzese delle opere pubbliche e
private. Una iniziativa «pregevole, quella accolta dal presidente della Regione Marco
Marsilio – sottolineano le cinque sigle – ma che purtroppo denota un’evidente mancata
conoscenza del tessuto associativo regionale». Perché, argomentano Aniem, Cna, Fillea,
Filca e Feneal «un Osservatorio regionale delle opere pubbliche e private per essere
definito tale non può prescindere dal coinvolgimento di tutte le parti sociali
interessate e riconosciute ad ogni livello istituzionale».
Insomma, una buona idea quella di raccogliere elementi statistici certi sull’andamento
del mercato delle costruzioni, pur sollevando dubbi sull’utilizzo di dati delle Asl da una
sola associazione di categoria, ma che si rivela però mal gestita, soprattutto alla luce
del fatto che chi ne è stato tagliato fuori rappresenta una buona fetta nel segmento
dell’edilizia locale: e tutto questo senza alcuna ragione.
Alle critiche di merito, oltretutto, si aggiungono anche considerazioni sulla correttezza
dei rapporti istituzionali da parte della Regione: lo scorso 14 febbraio, infatti,
all’indomani dell’annuncio della costituzione del nuovo organismo, Aniem, Cna e
sindacati dei lavoratori avevano scritto al presidente della Regione, Marsilio,
sollecitando una loro integrazione tra i sottoscrittori del Protocollo. Richiesta
riservata, mai resa pubblica per ragioni di rispetto istituzionale, ma rimasta inevasa, e
neppure degnata di una risposta. Un silenzio che suona come «nuova presa d’atto del
divario istituzionale e comunicativo a noi riservato», ma su cui le imprese e sindacati
di categoria decidono ora di far sentire la propria voce all’opinione pubblica.