Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato del comitato Comferr, costituito da circa tremila cittadini che vogliono far sentire la propria voce a seguito delle annunciate opere del raddoppio della tratta della ferrovia Pescara-Roma, preoccupati per i danni e disagi cui andranno incontro:
“Il comitato “Comferr” non può restare in silenzio di fronte alle dichiarazioni, per noi provocatorie e non rispondenti alla realtà concreta, fatte dall’on. Testa e riportate giovedì 30-05-2024 sul quotidiano “Il centro” nella rubrica “primo piano” a pag. 5, dove il deputato di FDI plaude agli investimenti approvati dal “Cipess” per la linea ferroviaria Pescara-Roma, un’opera strategica, a suo dire, attesa da decenni grazie al quale l’Abruzzo, con i 720 milioni previsti, potrà recuperare buona parte del suo storico isolamento. Una vera svolta, continua Testa, che contribuirà a migliorare la vita delle persone.
Facciamo chiarezza in pochi punti, semplici ma essenziali per capire l’assurdità delle dichiarazioni dell’onorevole:
- I 720 milioni di cui si parla, approvati il 22 maggio scorso, vanno a finanziare, e nemmeno completamente, solo una piccolissima parte della ferrovia Pescara-Roma, cioè i 12 chilometri che vanno dal bivio Brecciarola di Chieti a Scafa passando per Manoppello. È bene che quei cittadini, che accoglierebbero come buona questa grande notizia, capiscano di cosa si tratta. È una tratta intermedia che non risolve alcuno degli obiettivi con cui si è dato il via al progetto, cioè, aumentare la capacità di merci e persone e diminuire i tempi di percorrenza tra Pescara e Sulmona, figurarsi per Roma.
- Il governo Meloni non sblocca un bel niente. Il governo Meloni ha provveduto a sostituire i fondi PNRR, già previsti e poi dal governo Meloni stesso dirottati altrove, con fondi FSC. I cittadini devono sapere che questo switch non è indolore per le tasche dello Stato. Infatti i fondi PNRR sono un terzo a fondo perduto e due terzi a debito altamente agevolato. I fondi FSC sono viceversa fondi che tornano indietro dalla UE ma che avevamo versato precedentemente prelevandoli o dalla fiscalità generale o dall’emissione di titoli di stato da parte del ministero del tesoro italiano (quindi a tassi ben più alti di quelli del PNRR). Abbiamo fatto i conti della serva e questo cambio da PNRR a FSC, per i soli 720 milioni citati, ci costa almeno 240 milioni di euro in più.
- L’on. Testa sa, poiché ha partecipato di persona ad un nostro incontro con la politica abruzzese a Chieti tenutosi nel febbraio del 2023, quanto ci sia di ben poco di strategico in questo progetto, tanto che allora egli stesso ravvisò “l’esigenza di trovare percorsi alternativi e addirittura chiedersi se fosse il caso di andare avanti con questo progetto o meno”. I cittadini devono sapere che, per realizzare tutte le tratte e quindi finalmente poter percorrere la ferrovia PESCARA-ROMA in due ore, i 720 Milioni di euro (951 per essere precisi) che verranno spesi per i 12 Km della tratta Brecciarola-Scafa sono poco più di una “carezza”. A costi 2024 per il progetto completo ci vorranno più di 10 MILIARDI di euro, che naturalmente, per motivi storici (è sempre andata così), lieviteranno verso cifre ancora più elevate. Ma il problema non sono solo i costi in sé, più grave è la verifica del reale beneficio per la popolazione (tutta) che questi costi dovrebbero ripagare. Oggi RFI (rete ferroviaria italiana) nei vari dibattiti pubblici ha affermato che il trasporto su rotaie ha senso solo per percorrenze oltre i quattro-cinquecento chilometri, peccato che da Pescara a Roma sono solo 240, e tra i benefici per giustificare quest’opera, i proponenti hanno rappresentato la necessità di interscambio tra l’interporto di Manoppello e quello della Marsica, 90 chilometri scarsi, altro che 500! Sempre RFI, nello scenario di progetto, ci dice che tra Scafa e Pescara, tra l’altro oltre Scafa sono circa la metà, ci saranno meno di duemila passeggeri al giorno e ci dice pure che sono previsti più di 80 treni. Una media quindi con meno di 25 persone per treno, non più di mezzo pullman! CON QUESTI NUMERI QUEST’OPERA NON È SOSTENIBILE. Per capirci, nemmeno il ponte di Messina è sostenibile, ma lo è molto di più della Pescara-Roma. Lì si prevede il passaggio di 10 milioni di passeggeri annui che, grazie al ponte, risparmieranno mezz’ora ognuno. Non è ancora abbastanza per giustificare la spesa di 15 Miliardi di euro ma ha tanti tanti “benefici” in più della Pescara-Roma. Tant’è che pure il ministro Salvini un anno e passa fa era d’accordo con noi che non c’erano i numeri per sostenere la Pescara-Roma. Peccato che poi lo stesso Salvini, forse leggendo altri numeri, pare si sia adoperato a trovare il fondi Cipess da assegnare a questi primi due lotti.
- Nonostante queste evidenze Comferr ha sempre dichiarato che la Pescara-Roma va ammodernata e potenziata, ma siamo anche convinti che non sia necessario il raddoppio su tutta la linea. Di certo non siamo “contenti”, quindi l’onorevole Testa deve sapere che non tutti i cittadini sono contenti; gli unici che “applaudono” il grande risultato ottenuto sono quelli che non hanno compreso il danno che si sta per compiere con questi lotti e la mancanza della vera opportunità per il territorio! Lei, onorevole Testa, deve sapere che a Brecciarola, a Manoppello, ad Alanno e a Scafa c’è chi non è contento; e non sono solo i cittadini che vedranno la propria abitazione o azienda abbattuta; si tratta di un sentimento diffuso, nè più nè meno come i cittadini di Sambuceto i quali, sembra abbiano ottenuto una variante di progetto che prevede l’interramento di un pezzo di ferrovia. A noi, che abbiamo sempre avuto, da decenni, progetti in variante, questa ci viene negata con motivazioni sempre più caduche e nebulose.
Venga a trovarci on. Testa! Venga nei territori, le faremo vedere sul posto la realtà delle cose.
Si renderà conto come LA SOLUZIONE IN VARIANTE, che si sarebbe potuta e si può ancora fare solo togliendosi i paraocchi della frenesia, rappresenta la VERA OPPORTUNITÀ PER IL TERRITORIO.
Invece è stato deciso di finanziare LA DISTRUZIONE, di mandare sfollate circa cento famiglie, di mettere a rischio il posto di lavoro per un altro centinaio di persone e di innalzare ai lati della ferrovia due paratie antirumore alte fino a sei metri, a mò di doppio muro di Berlino.
Parlare di successo della politica per aver supportato un progetto che costa persino di più della soluzione da noi caldeggiata ci pare francamente INSOPPORTABILE.
Il Comitato Comferr