Un lungo calvario giudiziario che si è risolto con una sentenza del Tribunale di Pescara a favore di un agente di commercio vittima di un grave infortunio durante un pernottamento in Umbria
Fratture multiple e scomposte causate da una rovinosa caduta dalle scale di un hotel che ha lasciato segni permanenti al braccio e ad una mano. L’incidente, capitato nel lontano 2021 ad un rappresentante pescarese durante una trasferta in terra umbra, è avvenuto al buio mentre l’uomo cercava invano l’interruttore della luce non correttamente segnalato. Uno scivolone involontario con conseguenze importanti a tal punto da vedersi riconosciuta un’invalidità del 13% e l’impossibilità di continuare a lavorare a causa del mancato recupero delle funzionalità articolare. In principio, la struttura alberghiera, di concerto con la compagnia assicurativa, aveva negato al malcapitato un risarcimento danni giocando sulla presunta intestazione dell’attività in capo ad altre società parallele e declinando a terzi ogni responsabilità dell’accaduto. Dopo 12 anni di udienze e rinvii, la vittima oggi 70enne ha ottenuto giustizia. Il giudice del Tribunale di Pescara ha emesso la sentenza riconoscendo il danno biologico subìto dall’agente di commercio che stato liquidato con una somma complessiva di 50mila euro. La battaglia giudiziaria è stata vinta dall’avvocato Antonio Di Monte, con studio legale a Roma e Pescara, determinato nel difendere il suo assistito con un’analisi completa dell’accaduto e la valutazione monetaria che include anche gli interessi maturati negli anni.