Sospiri: “ Si chiamerà Pescara, né Nuova né Grande”

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“Con gli emendamenti di maggioranza e opposizione approvati in aula abbiamo reso ancora più rigida, inderogabile e inattaccabile la legge di istituzione del nuovo Comune di Pescara: al primo step di verifica del settembre 2023, abbiamo aggiunto un ulteriore momento di controllo sulla procedura di associazione dei servizi al 31 dicembre 2024, con la spada di Damocle del rischio commissariamento in caso di esito negativo. Nel frattempo i Comuni dovranno lavorare sin d’ora al coordinamento delle attività, non potranno riscrivere strumenti di pianificazione, come il Piano regolatore, in forma singola e, come previsto nella norma, fatta la nuova città, spetterà all’Assemblea costituente decidere sulla costituzione o meno dei Municipi”. Lo ha detto il Presidente del Consiglio della Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri intervenendo stamane alla Commissione comunale Statuto, presieduta da Claudio Croce, per un aggiornamento sulle procedure all’indomani dell’approvazione della relativa legge.

“Dopo il pronunciamento del Consiglio regionale – ha detto il Presidente Croce – abbiamo ritenuto necessario fare un punto con il primo firmatario della norma, il Presidente Sospiri, per comprendere quali siano ora le tempistiche aggiornate per portare avanti la legge e arrivare preparati alle prossime scadenze, consapevoli che il processo di fusione di Pescara, Montesilvano e Spoltore è ormai inarrestabile”. “Il primo risultato è quello di aver approvato una norma grazie al contributo di tutte le forze politiche – ha detto il Presidente Sospiri -. Prima di arrivare in aula ho trattato sino allo sfinimento con tutte le componenti dell’Emiciclo, a partire dai colleghi pentastellati sino al Pd e al centrosinistra più interessato alla vicenda, perché non volevo fosse una legge imposta per alcuno. Oggi il testo che è passato non è particolarmente stravolto, ma sono comunque stati inseriti degli emendamenti richiesti dalla sinistra. Dunque abbiamo allegato il novero delle materie oggetto di fusione nel primo anno, abbiamo aggiunto quelle che mancavano, come il Demanio. Tra gli emendamenti spicca quello proposto dai 5 Stelle che ha configurato un numero maggiore di basi di controllo, inserendo dunque maggiori possibilità di commissariamento: la prima fase, come previsto, resta quella di fine settembre 2023, termine entro il quale devono essere associati alcuni servizi, come le Politiche sociali, in caso contrario parte il Commissariamento, che può riguardare uno o più Comuni che non abbiano portato a termine l’impresa. Il Pd temeva che, superato il primo step di verifica del 2023, potesse esserci un rilassamento e dunque abbiamo inserito l’obbligo per i tre Comuni di nominare per le materie oggetto di fusione o per i servizi associati un Coordinatore tra i dirigenti. Quindi – ha proseguito il Presidente Sospiri – abbiamo inserito un secondo step di controllo al 31 dicembre 2024 sul raggiungimento degli obiettivi, in caso negativo si nomina un Commissario, scelto tra i dirigenti dei tre Comuni. Anche lo Statuto diventa ora elemento cogente sia nella data di adozione che di approvazione e anche per lo Statuto ci si può avvalere della contribuzione della Regione per dotarsi di esperti, di professionalità, del supporto di docenti di diritto costituzionale. Ho già ringraziato i parlamentari che ci hanno consentito di poter contare su un fondo economico, dunque l’onorevole D’Alfonso, l’onorevole Pagano e il senatore Bagnai. Poi, con un emendamento della maggioranza, abbiamo inserito l’obbligo di non procedere su materie che potrebbero compromettere la fusione, come l’eventuale revisione del Piano Regolatore di questo o quel comune o la pubblicazione di gare per l’affidamento di servizi a domanda individuale. Questo significa che, ad esempio, Spoltore non può riscrivere oggi il suo Piano regolatore, si deve fermare, salvo rischiare un provvedimento della Corte dei Conti, così come eventualmente non lo potrebbe fare Pescara. O meglio, Spoltore o Pescara non possono rifare il Piano regolatore in maniera non associata, a meno che non si costituisca un Ufficio di Piano di Area Vasta o si chieda _+di pianificare una parte ben precisa del territorio in un inquadramento complessivo. Abbiamo ancora introdotto una norma di salvaguardia per tutelare i livelli occupazionali delle società partecipate. Quindi – ha ancora detto il Presidente Sospiri – il nome del nuovo comunque che sarà quello di Pescara, senza alcuna aggettivazione, né ‘nuova’ né ‘grande’, perché Pescara è chiaramente il nome più identitario. Anticipati i tempi di consegna dello Statuto: nella prima stesura della legge avevamo previsto che la bozza venisse rimessa dalla competente Commissione all’Assemblea Costitutiva entro il 31 dicembre e che i tre Comuni, a loro volta, potessero approvarla entro il 31 gennaio 2024. Con l’emendamento abbiamo anticipato al 31 ottobre la consegna della bozza dello Statuto provvisorio da parte della Commissione all’Assemblea Costitutiva, e al 30 novembre 2023 la trasmissione ai tre Comuni, che significa che entro la fine del 2023 potremmo avere la bozza dello Statuto provvisorio approvata da tutte le tre amministrazioni coinvolte nel processo di fusione, disponendo subito dunque dello strumento fondamentale per disciplinare il funzionamento del futuro Comune. Infine i Municipi: l’eventuale presenza dei municipi non è prevista nella legge, ma è rimessa all’Assemblea. Ritengo che si tratti di un progetto molto ambizioso considerando che non è facile cogliere tali obiettivi, ma ce la faremo”.