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      Sottanelli (Azione): ecco cosa penso della manovra economica, di Nuova Pescara e dei litigi in Regione

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      Giulio Cesare Sottanelli è deputato di Azione Italia Viva ed è stato eletto, nel collegio plurinominale L’Aquila-Teramo, dopo un riconteggio da batticuore che l’ha visto prevalere su Stefania Di Padova del Pd. Classe 1970, rosetano (anche se è nato ad Arbon, in Svizzera), Sottanelli ha creato Azione in Abruzzo e ne è il coordinatore regionale. Ha già avuto un’esperienza nella camera dei deputati con Scelta Civica.

      Giulio Cesare Sottanelli, deputato abruzzese di Azione Italia Viva

      Sottanelli, il governo Meloni ha appena varato la Legge di Bilancio, che dovrà essere approvata entro la fine del mese: lavoratori, pensionati e imprenditori sono quantomeno delusi. “La Legge di Bilancio è certamente tra i provvedimenti più importanti per uno Stato e indica chiaramente la strada che questo governo vuole percorrere. Noi del gruppo Azione-Italia Viva-Renew Europe abbiamo dimostrato la nostra contrarietà presentando in conferenza stampa una contromanovra che, con la stessa spesa, rispondesse alle reali necessità del Paese senza concentrarsi su ‘mancette elettorali’. Ad esempio, crediamo che il taglio del cuneo fiscale debba essere maggiore e concentrato sulla fascia lavorativa dei più giovani, fino a permettere l’azzeramento dei contributi fino a 26 anni e il dimezzamento dai 27 ai 30 anni; oltre a questo, nella nostra proposta l’emergenza caro bollette non viene contrastata tramite crediti d’imposta, strumento che richiede comunque liquidità da parte dell’imprenditore, bensì attraverso l’intervento dello Stato direttamente sulle bollette dimezzando la spesa. Ci sono solo 2 miliardi sulla Sanità, mentre noi ne prevediamo 6 miliardi per aumentare gli stipendi agli infermieri, maggiori borse di studio e nuove assunzioni. Azione e il Terzo Polo nascono da un nuovo modo di fare politica, che rifiuta il bipolarismo e il ‘no a priori’, proprio per questo motivo, a differenza di Pd e M5s, che preferiscono scendere in piazza senza fare proposte concrete, noi abbiamo deciso di mettere a disposizione del governo il lavoro svolto dal nostro Centro Studi, presentando in Commissione Bilancio, di cui faccio parte insieme all’onorevole Luigi Marattin, emendamenti migliorativi al fine di evitare ostruzionismi e scongiurare l’ipotesi di esercizio provvisorio”.

      Tra i provvedimenti che fanno discutere, c’è il forte ridimensionamento del Superbonus 110%: qual è la posizione di Azione? “Le modifiche al Superbonus sono contenute nel decreto-legge ‘Aiuti quater’ che attualmente è in discussione al Senato. Il pensiero di Azione è chiaro: migliorare l’efficienza energetica degli edifici è fondamentale per diminuire la percentuale dei ‘poveri energetici’ nel nostro Paese. Se da un lato, però, il fine era giusto, dall’altra i modi e i tempi sono stati completamente errati. Nei modi, perché il governo Conte l’ha scritta male non dando certezze agli stakeholder e lasciando possibilità alle truffe; nei tempi perché concentrare i lavori in due anni ha creato una bolla speculativa con conseguente innalzamento dei prezzi delle materie prime e una corsa al bonus che non ha permesso alle aziende di aprire e chiudere tutti i cantieri. Allo stesso modo, il nuovo governo Meloni ha sbagliato nel cambiare le regole senza dare un congruo tempo di almeno due mesi per il cambio dal 110 al 90%, creando ulteriori incertezze a cittadini e imprese con relativo affanno negli uffici degli enti locali”.

      La manovra cosa porterà all’Abruzzo? “L’Abruzzo ha bisogni di investimenti che permettano la competitività delle aziende del nostro territorio, analizzando la manovra all’interno della commissione, la parola Abruzzo è presente solamente in corrispondenza del tema ‘ricostruzione’. Data la vicinanza tra il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e il Presidente della nostra Regione, Marco Marsilio, mi sarei aspettato qualcosa in più in tema di infrastrutture”.

      Capitolo Regione: la maggioranza di centrodestra è spaccata per le liti tra Forza Italia e Fratelli d’Italia e l’attività è ridotta al lumicino. “La lotta interna tra due partiti di maggioranza come Forza Italia e Fratelli d’Italia all’interno del Consiglio regionale provoca, in un periodo di difficoltà e incertezza per i cittadini abruzzesi come questo, un inutile immobilismo. Sfortunatamente, penso che la situazione non possa far altro che peggiorare: si antepongono gli incarichi e i risultati personali e dei partiti davanti agli interessi del territorio”

      La Regione ha tra le mani alcuni fascicoli di grande importanza per Pescara: la legge su Nuova Pescara, la costruzione della sede della Regione nell’Area di risulta della stazione e le case popolari di Rancitelli: Azione cosa dice? “La Nuova Pescara, il cui referendum è stato portato avanti da Carlo Costantini, attuale consigliere comunale di Azione, è un progetto innovativo che parte dai cittadini di Montesilvano, Spoltore e Pescara e rappresenta la fusione di Comuni più grande mai realizzata in Italia. Per Azione, progetti come questi sono fondamentali per risolvere il problema dell’inefficienza degli enti locali e, proprio per questo motivo, chiediamo da tempo che la volontà dei cittadini venga ascoltata il prima possibile e senza ulteriori ritardi: Nuova Pescara deve diventare realtà il primo gennaio del 2024. Allo stesso modo, si è pensato di intervenire sul progetto dell’Area di risulta tramite un referendum che modifichi il futuro di quell’area. Pescara ha bisogno di recuperare spazi e, soprattutto, verde: ha una densità abitativa di molto superiore alla media italiana in quanto concentra un gran numero di abitanti in un’area relativamente piccola. La fortuna di avere un vuoto urbano così grande in una zona centrale della città non può essere sprecata per realizzare uffici pubblici della Regione: quello spazio dovrà essere utilizzato per realizzare un grande parco pubblico, polmone della città, e, magari, una struttura leggera adatta a concerti, eventi culturali, mostre, teatro, convegni per alimentare l’economia turistica e ricettiva che sarà alla base della crescita della Nuova Pescara. Far nascere in una zona centrale della città gli uffici della Regione vuol dire aumentare il numero di veicoli che ogni giorno entra a Pescara e diminuendo, ancora di più, il numero di parcheggi disponibili per le attività commerciali. Edifici di utilità pubblica simili a quelli regionali, come in ogni città d’Italia, devono servire per recuperare luoghi di degrado rivitalizzando zone non centrali come la zona Tiburtina o Rancitelli: non può bastare solo demolire palazzi, bisogna definire una prospettiva e creare un futuro e un’occasione è certamente rappresentata dagli uffici della Regione Abruzzo. Il progetto della Nuova Pescara e la trasformazione dell’Area di risulta in un progetto che migliori la qualità di vita e la vivibilità della città, unita ad una infrastruttura che può aiutare a destagionalizzare il turismo per poter dare maggiore supporto all’economia, renderanno Nuova Pescara una Città nel medio adriatico che sarà competitiva con Rimini e la città metropolitana di Bari“.

      Il Teramano è tra le zone abruzzesi a maggiore sofferenza: quali interventi suggerisce? “Teramo ha bisogno di più attenzione e investimenti maggiori in lavoro e infrastrutture. Essere l’unico parlamentare eletto in questa provincia mi riempie di orgoglio ma, allo stesso tempo, sento il peso della responsabilità che ho. Il mio obiettivo sarà quello di collaborare con amministrazioni locali, associazioni e altri enti del territorio in modo da mettere il governo nazionale a conoscenza dei problemi della Provincia di Teramo collaborando con la Regione per la loro risoluzione”.

      Azione è un partito giovane e in ascesa: puntate, in Abruzzo, su persone nuove della politica o pensate di imbarcare fuorusciti da altri schieramenti? “Azione nasce da un nuovo modo di fare politica, non vogliamo essere visti come gli ennesimi riformatori che spazzano via la classe dirigente esistente senza distinguere tra chi lavora per l’interesse del cittadino e chi no. Proprio per questo motivo, dal livello nazionale a quello locale, i nostri gruppi sono formati da ragazzi giovani che iniziano ad immaginare il futuro della loro comunità e da persone con più esperienza che accompagnano i ragazzi in questo nuovo percorso di crescita politica”. (cro.naz.)

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