Gli dei del ciclismo sono adirati contro gli eroi del Giro. Evidentemente in
troppi in queste prime cinque tappe hanno peccato di hybris di prepotente
tracotanza, come Agamennone che ha peccato contro Achille privandolo del suo
dono, la schiava Briseide. E così Zeus sta scatenando sulla corsa rosa una
pioggia insistente che provocherà non poche insidie ai corridori durante i 171
km che separano Atripalda e Salerno.
La maglia rosa Leknessund intervistato prima della partenza ha detto: è stato un
grande onore conquistare la maglia rosa. È stata una gara dura e sudata,
sapevamo che c’era questa possibilità e ce la siamo giocata con tutti gli altri.
Sotto la pioggia i corridori danno i primi colpi di pedale; tutti gli appassionati si
aspettano una tappa nervosa e magari con qualche sorpresa, complice una
pioggia che renderà difficoltose le discese lungo la costa tirrenica.
Le ruote sbuffano schizzi d’acqua come onde che s’infrangono contro gli scogli.
Il tragitto diventa insidioso sin da subito ed il gruppo pedala compatto. Solo chi
sprezza veramente il pericolo potrebbe tentare una fuga.
In particolare tra gli uomini di classifica la cautela la fa da padrone perché una
caduta rovinosa potrebbe compromettere il prosieguo della corsa rosa.
La pioggia che cade, le gocce che saltellano sull’asfalto come folletti ubriachi, e
il rumore metallico delle pedalate, chiudendo gli occhi fanno pensare al
mugghiare del mare in tempesta quando, sorprendendo il sonno lo stremato
Odisseo i compagni aprono l’otre con i venti ed una orribile tempesta li
sospinge in alto mare lontano dalla terra natia, lasciandoli lì a soffrire la furia di
un destino avverso.
IL gruppo affronta le prime discese e Zoccarato cade assieme ad altri corridori.
L’asfalto bagnato miete le prime vittime, fortunatamente per ora senza
conseguenze per il buon andamento della corsa.
Contravvenendo a qualunque cautela un terzetto di valori ed audaci forza
l’andatura e guadagna circa 1’21’’ sul gruppo che viaggia compatto. Anche
Gandin si stacca dal gruppo e va a riacciuffare i fuggitivi. Al comando ci sono
Zoccarato, Pinot, Champion e la new entry Gandin. Prosegue la pioggia
battente.
Il primo GPM di giornata viene conquistato da Pinot, in gara per la speciale
classifica degli scalatori.
Ad ogni discesa si verificano cadute che coinvolgono atleti. Pinot infatti si è
tirato fuori dal gruppo di testa. La pioggia battente, l’asfalto scivoloso ed anche
la presenza del pubblico sempre numeroso e composto non aiuta a disegnare le
migliori traiettorie e le ruote possono perdere aderenza e far scivolare i ciclisti a
terra, come sta di fatto avvenendo. Intanto i fuggitivi mantengono un vantaggio
di 2’10’’.
Caduta anche per il campione del mondo e favorito per la vittoria finale Remko
Evenepoel. Soccorso dall’ammiraglia risale in sella e con il conforto dei
compagni che cercano di riportarlo in gruppo, riprende la corsa. Porta un
distacco di circa 4’ dal gruppo di testa e 2’ dal gruppo. Le condizioni climatiche
rendono difficoltoso il ricongiungimento con il plotone generale. Il team del
campione belga in un tratto pianeggiante, senza molte curve, forza l’andatura ed
il distacco scende a 1’.
Hanno appena percorso meno di trenta chilometri e i capricci del dio Giano,
colui che sovrintende ai temporali, hanno già portato non pochi problemi agli
atleti che a parer suo hanno commesso il peccato della tracotanza contro gli dei.
Nel frattempo anche Evenepoel riesce a rientrare in gruppo. Il vantaggio dei
fuggitivi cresce a 3’20’’.
Per tirare le somme a 120 km dall’arrivo: Mattia Cattaneo ha cambiato una
gomma forata. Lo stesso per Gaviria. Il gruppo va verso Sant’Angelo dei
Lombardi. Poi si raggiungerà Battipaglia dopo una breve scalata a Oliveto Citra,
Gpm di 3ª categoria. Gli ultimi 15 chilometri sono rettilinei e piatti, con arrivo a
Salerno. Lo sprint per gli abbuoni sarà a Battipaglia, a 26 km dal traguardo.
Mentre sull’arrivo di Salerno i corridori dovranno affrontare anche il vento, gli
uomini in testa al gruppo si muovono. Il trio di battistrada conserva 2’41’’ di
vantaggio.
L’inerzia della corsa non cambia fino a meno 22 km dall’arrivo. Zoccarato
stacca i compagni di fuga e pedala in solitaria, nonostante abbia anche problemi
al cambio, ma il gruppo trainato dalla Movistar e Trek mangiano secondi
all’eroe di giornata. L’adagio recita corridore bagnato corridore fortunato, ma
non è il caso dell’italiano in questo caso che viene ripreso dal gruppo e di
Roglic che è vittima di una caduta a 6 km dall’arrivo, addirittura prosegue con
la bicicletta di un compagno, e dello stesso Evenepoel che ai meno due
chilometri cade di nuovo giungendo con secondo di ritardo rispetto al resto del
plotone. La corsa termina in volata regolata da Groves davanti a Milan e
Pedersen. Vendrame scivola durante la volata subendo la frattura della spalla.
Evenepoel dovrebbe stare bene, per precauzione verrà sottoposto a degli esami
in via cautelativa, queste le parole dell’addetto stampa della Quick Step.
Che dire di questa giornata, la vera protagonista è stata la pioggia. Ha reso
l’asfalto scivoloso e viscido come ghiaccio. Nonostante le tante attenzioni e la
cautela che i corridori hanno cercato di tenere, gli infortuni non sono mancati.
Quanto le due cadute incideranno sul morale di Evenepoel? E su Roglic?