Non volevo crederci, eppure ho trovato una vera e propria discarica. Lungo la strada che percorro abitualmente per andare al lavoro, costeggiando la bretella di uscita della circonvallazione che scavalca Fosso Vallelunga, di prossimo abbattimento, ho notato un sacchetto di rifiuti impigliato a un ramo d’arbusto. Rimasto bloccato per il manico, il sacchetto era semiaperto, lasciando fuoriuscire parte del contenuto. Un’immagine emblematica, tanto più sorprendente considerando il recente intervento degli operatori di Ambiente Spa, che avevano pochi giorni prima ripulito l’area circostante.
Deciso a documentare la situazione, mi sono fermato per scattare una foto e, sporgendomi dal parapetto del ponticello, ho fatto una scoperta ancora più sconfortante: sotto, nascosti alla vista, ho trovato decine e decine di altri sacchetti abbandonati, frutto dell’inciviltà di chi, con abitudine, sceglie di disfarsi dei propri rifiuti giornalieri in quel punto, passando con l’auto e buttando le buste dal finestrino.
È incredibile come, nonostante l’esistenza di un servizio e gli interventi di pulizia, situazioni del genere continuino a verificarsi. Il problema non è solo ambientale, ma anche culturale: il lavoro educativo e informativo da fare è evidentemente ancora enorme. Non si può certo pretendere che l’azienda che si occupa della raccolta dei rifiuti pattugli ogni angolo della città alla ricerca di sacchetti abbandonati, spesso contenenti materiale organico che attira animali randagi, peggiorando ulteriormente la situazione.
Mi sono interrogato sull’utilità di scrivere un articolo su questo tema, consapevole che, nonostante la denuncia pubblica, la ricorrenza di episodi simili rende difficile ottenere un impatto concreto e immediato. Tuttavia, non posso limitarmi a segnalare singoli casi alle autorità competenti e attendere un intervento straordinario ogni volta. Serve un’azione più incisiva, che coinvolga cittadini, istituzioni e aziende in una strategia comune, che non sia solo repressiva, per prevenire questi fenomeni.
Alla fine, mi dico sempre che se non si segnalano certe situazioni, nessuno le saprà mai. Ecco perché è importante raccontare e sensibilizzare: solo attraverso la consapevolezza e la responsabilità collettiva potremo sperare di risolvere, o quantomeno ridurre, criticità ambientali come quella segnalata.
