La carovana rosa fa i conti con un’altra illustre vitta del Covid 19
di Davide Pitocco
La prima giornata di riposo per i corridori porta con sé lo strascico della notizia della positività al Covid della maglia Rosa Remko Evenepoel.
“È col cuore pesante che devo annunciare il mio ritiro dal Giro d’Italia a causa del Covid”
Dopo aver primeggiato, senza dominare la cronometro di Cesena, e aver riconquistato la maglia rosa, si è sottoposto a dei test di routine non obbligatori, voluti dal team per tutelare la salute dei suoi atleti, dei tecnici e dei massaggiatori.
“Dopo aver sostenuto i test di routine sono risultato positivo – prosegue il ciclista belga sul proprio profilo Twitter -. La mia esperienza è stata davvero speciale, non vedevo l’ora di competere nelle prossime due settimane. Sono orgoglioso di lasciare con due tappe vinte e quattro maglie rosa”.
Quello del belga non è stato il primo caso. Il corridore abruzzese Ciccone addirittura non è potuto nemmeno prendere parte alla kermesse ciclistica, perché positivo al Covid. Anche Ganna è risultato positivo a gara iniziata.
Immediatamente sui social si è scatenata la bagarre sulla severità del provvedimento. Se la pandemia è dichiarata finita, essendo il corridore al momento asintomatico, perché si è reso necessario interrompere la sua partecipazione? La risposta è semplice: gareggiare col Covid in uno sport del genere con il cuore sotto stress può essere molto pericoloso.
Nel giorno di riposo le attività dei corridori sono diverse: c’è chi sceglie di passare l’intera giornata in relax, cercando di recuperare energie fisiche e mentali, magari dedicandosi a qualche hobby, passeggiando, leggendo. Altri invece preferiscono tornare in sella e compiere una sgambata anche di 100 km.
La giornata procede con i massaggi defaticanti di routine. Avendo più tempo è l’occasione per alleggerire anche i muscoli della schiena che rimangono in tensione ogni giorno per le grandi fatiche accumulate nelle tappe.
Si trova anche il tempo per un caffè pomeridiano, prima di analizzare insieme alla squadra la tappa successiva, scegliere la migliore strategia.
Durante le gare gli atleti si nutrono molto e spesso, perché bruciano parecchie calorie. Nella giornata di riposo invece i pasti sono più leggeri, perché non bruciando le stesse calorie, si rischierebbe di appesantire il corpo e arrivare alla tappa del giorno successivo troppo gonfi.
Alcuni, a secondo delle direttive del team, hanno anche la possibilità di passare del tempo libero, con mogli, figli, fidanzate, cuccioli, convivente o parenti. Alla fine sono solo 24 ore, poi il tran tran della corsa rosa ricomincia.