In una nota stampa, con una dura presa di posizione, si schiera contro il rinvio al 2027 de La Nuova Pescara.
“Secondo alcune notizie di stampa, il consiglio regionale, dietro sollecitazione di alcuni comuni”, si legge nella nota, “si appresterebbe ad approvare un emendamento che rinvia al 2027 la nascita della Nuova Pescara. La motivazione sarebbe quella di sempre: la legge regionale è pessima, è stata imposta e non partecipata, porterebbe ad una “fusione a freddo” dei tre comuni. Sono certo però che I consiglieri regionali, ma anche i Sindaci dei tre comuni, hanno ben presenti due particolari:
- c’è stato un referendum, nel quale i cittadini, a maggioranza assoluta, hanno voluto la fusione dei comuni, come conclusione di un processo spontaneo e naturale avvenuto negli anni, ed oggi irreversibile.
- la legge regionale, nell’istituire la Nuova Pescara, ha fissato un cronoprogramma preciso e circostanziato degli adempimenti propedeutici alla fusione, con l’elenco dei servizi comunali da attivare in esercizio associato, con scadenze precise, sanzioni e commissariamenti in caso di inadempienza, prescrizioni che i comuni avrebbero dovuto attuare, che, Invece, hanno totalmente disatteso, tra polemiche strumentali, critiche senza costrutto, assemblee deserte. Il tutto nel silenzio del consiglio regionale. La contrarietà al rinvio dell’associazione consiglieri comunali emeriti è motivata dal dubbio che si tratti di un ulteriore pretesto per ritardare la fusione, con la malcelata speranza che”, conclude la nota, “di rinvio in rinvio, si abbandoni per stanchezza l’argomento”.