di Alessio Di Carlo
Capita in Abruzzo che la cerimonia di inaugurazione di una chiesa diventi un fatto politico.
E’ accaduto sabato scorso, in occasione dell’evento inaugurale del complesso parrocchiale di San Rocco a San Giovanni Teatino.
La cerimonia, a detta dell’On. Luciano D’Alfonso, è stata “macchiata da una grave dimenticanza da parte di chi lo ha organizzato”. “Ci si è infatti scordati di invitare, oltre alle autorità civili e religiose attuali – scrive il deputato dem sul suo profilo Facebook – anche chi quell’opera l’ha finanziata con fondi pubblici cospicui.
Di seguito D’Alfonso ricorda che “La giunta regionale da me presieduta, attraverso una rimodulazione dei fondi PAR-FAS Abruzzo 2007-2013 decisa con delibera n. 844 del 15 dicembre 2014, concesse ben 3 milioni 400mila euro per la “valorizzazione turistica, paesaggistica, identitaria del complesso culturale, religioso e metropolitano di San Rocco in San Giovanni Teatino – realizzazione nuovo complesso parrocchiale di San Rocco” nell’ambito di un programma integrato con il Comune”.
L’ex governatore abruzzese si “augura che si sia trattato di una semplice distrazione poiché, ove risultasse che gli inviti all’inaugurazione sono stati decisi utilizzando la tagliola della “amnesia selettiva”, ci troveremmo di fronte ad un atto di pura arroganza condito da una buona dose di irriconoscenza” paventando che il mancato invito da parte del sindaco potrebbe essere dipeso dall’opera di dissuasione di qualche “astante timoroso di essere messo in ombra” (si legga il Governatore Marsilio, nda).
Peccato che un evento celebrato in un giorno di festa, in un luogo deputato ad accogliere pace e tolleranza, sia stato fonte di tensioni e malumori, addirittura dal sospetto dell’esistenza di una regia occulta dietro ad un fatto a cui non si darebbe troppa importanza se non si fosse dotati di una consistente dose di egocentrismo.