Isabella Del Trecco su delibera Decreto Sviluppo e riduzione oneri

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“Sull’urbanistica pescarese è giunta l’ora di voltare pagina, dando reale attuazione al Decreto Sviluppo, dunque consentendo la riqualificazione delle aree che versano in condizioni di degrado, e permettendo al Comune di utilizzare le somme derivanti da tali interventi per recuperare spazi pubblici, procedendo ad esempio all’abbattimento delle barriere architettoniche. È questo lo spirito della delibera presentata oggi in aula e che giovedì verrà sottoposta al dibattito e al voto del Consiglio comunale, dopo un ulteriore confronto anche con alcune associazioni di categoria che ne hanno manifestato l’esigenza. Nel frattempo oggi è stata confermata, per il terzo anno consecutivo, la riduzione del 35 per cento degli oneri comunali per coloro che decidono di procedere con il cambio di destinazione d’uso e recuperare a fini abitativi immobili che, originariamente, avevano un’altra finalità, comunque un provvedimento che viene incontro alle esigenze di tante famiglie”. Lo ha detto l’assessore all’Urbanistica e all’Edilizia Isabella Del Trecco ufficializzando le due delibere giunte oggi all’esame dell’Aula consiliare.

“Cominciamo con il provvedimento approvato, ovvero – ha spiegato l’assessore Del Trecco – la riduzione della monetizzazione degli standard per la quota comunale con un taglio netto del 35 per cento a favore dei cittadini. Pensiamo a tante famiglie che ad esempio avevano originariamente realizzato un garage al pianterreno della propria abitazione e che poi, per esigenze diverse, decidono di riassorbire quel garage a fini abitativi. Oggi sappiamo che il cambio di destinazione d’uso ha costi enormi per le famiglie, e per questa ragione da tre anni il Comune di Pescara ha deciso di tendere una mano ai cittadini consentendo loro di regolarizzare la propria posizione riducendo quegli oneri comunali del 35 per cento, una misura che da un lato restituisce piena legittimità urbanistica a diversi immobili, e dall’altro lato ha permesso alle casse comunali di moltiplicare le proprie entrate: sostenendo i cambi di destinazione d’uso siamo infatti passati dai 3milioni e mezzo di euro del 2019 a ben 5milioni di euro del 2022. Ovviamente la delibera che conferma la procedura anche nel 2023 è stata approvata dall’Assemblea cittadina. Alcune Associazioni del territorio ci hanno invece chiesto un’occasione di confronto ulteriore sulla delibera approdata oggi in  aula e che sostanzialmente mira esclusivamente a dare piena attuazione al Decreto Sviluppo, che è nato addirittura nel 2011, dunque ben dodici anni fa, e che ancora oggi stenta a decollare su Pescara. Il Decreto Sviluppo, convertito nella legge 106 sempre del 2011, mira a incentivare il recupero ambientale delle aree degradate e gli edifici non residenziali dismessi o in via di dismissione al fine di riqualificare il territorio e per promuovere la sua rigenerazione. Nel 2012 la Regione Abruzzo ha recepito la norma nazionale emanando, a sua volta, la legge 49 poi modificata e ulteriormente migliorata con la legge regionale 62. E il Consiglio comunale di Pescara nel 2017 ha approvato, dunque con la precedente consiliatura, la delibera 163 nella quale ha recepito la legge regionale numero 49 inserendo nel territorio comunale alcune aree oggetto di premialità in virtù del Decreto Sviluppo. Ora, ovviamente dal 2017 a oggi molte realtà sono cambiate e hanno reso necessaria una semplificazione e l’ulteriore miglioramento della delibera in corso perché anche nel 2019 la Variante alle Norme Tecniche di Attuazione ha fatto emergere delle criticità sotto il profilo urbanistico ed edilizio che dunque ci hanno posto l’esigenza di modificare il provvedimento deliberativo al fine rendere le norme del Decreto Sviluppo più semplici e concretamente applicabili attraverso l’adozione e l’introduzione di piccole innovazioni. Innanzitutto andremo ad agire sulle premialità attraverso l’eliminazione dei Piani di Recupero che non sono più in linea con le zone degradate del Piano regolatore generale. E poi eliminando le limitazioni nell’area litoranea per 50 metri e, infine, assicurando una migliore e maggiore complementarietà più semplice nelle zone miste del Prg, ovvero le B a destinazione residenziale e le C, che sono le aree produttive, industriali, artigianali, servizi e direzionali, al fine di consentire l’utilizzo di una legge che ha per oggetto la riqualificazione ambientale in zone di degrado o che oggi sono difficili, se non impossibili, da recuperare e rigenerare con gli strumenti normativi attualmente disponibili. Zone di degrado che non sono concentrate solo nella periferia, dove paradossalmente l’amministrazione comunale ha in programma e in cantiere opere di recupero, come quella prevista con l’abbattimento del Ferro di cavallo nel quartiere di Villa del Fuoco, ma piuttosto possono trovarsi anche in zone più centrali. In più – ha ancora detto l’assessore Del Trecco – con la nuova delibera portata in Consiglio aumentiamo i criteri di monetizzazione, dando l’opportunità al Comune di Pescara di utilizzare la monetizzazione derivante dalle opere realizzate con il Decreto Sviluppo per la riqualificazione di opere pubbliche, procedendo, ad esempio, all’abbattimento delle barriere architettoniche in spazi pubblici. Ora, presentata in aula la delibera, la maggioranza consiliare ha accolto la richiesta di un ulteriore approfondimento e di un nuovo confronto avanzato da alcune Associazioni del territorio, approfondimento che avverrà entro giovedì 9 marzo, quando la delibera tornerà in aula per aprire il dibattito generale, la valutazione di eventuali emendamenti e il voto finale che segnerà il punto di svolta per il lancio ufficiale del Decreto Sviluppo a Pescara”.