La Medicina basata sul genere

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Sabato scorso si è tenuto, nell’Aula Magna del Presidio Ospedaliero di Pescara, il corso ECM dal titolo “La Medicina basata sul genere”.

L’incontro è stato introdotto dai saluti istituzionali dell’Assessore alla Salute Nicoletta Verì, del Direttore Generale della ASL di Pescara Vero Michitelli, del Direttore Sanitario Rossano Di Luzio, della Referente per la Medicina di genere della Regione Abruzzo Lia Ginaldi e della Presidente Commissione Albo Odontoiatri dell’Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri della Provincia di Pescara Anna Maria Cardone.

Il Piano Regionale per l’Applicazione e la Diffusione della Medicina di Genere della Regione Abruzzo definisce la Medicina di Genere “un approccio innovativo con cui abbracciare le azioni di diagnosi e cura in una logica transprofessionale e personalizzata, da cui non si può prescindere per promuovere salute, perché proprio riconoscendo le differenze si possono garantire uguaglianza e appropriatezza delle cure basata sulle evidenze.”

Nello stesso documento si afferma che “Il concetto di Medicina di genere nasce dall’idea che le differenze tra uomini e donne in termini di salute siano legate non solo alla loro caratterizzazione biologica e alla funzione riproduttiva, ma anche a fattori ambientali, sociali, culturali e relazionali definiti dal termine genere”. La Medicina di Genere è quindi la medicina della persona, con tutte le sue specificità fondate sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere.

La Medicina di Genere è stata introdotta recentemente nel panorama normativo italiano con la Legge 3/2018 e nel 2019 è stato adottato il Piano nazionale per la sua applicazione e diffusione.  

La ASL di Pescara con questo corso intende dunque ottemperare ed aderire ad un obbligo legislativo del Piano nazionale per l’applicazione e la diffusione della Medicina di genere, così come disposto dall’art.3 della Legge 3/2018, che invita alla “divulgazione, alla formazione ed alla indicazione di pratiche sanitarie che, nella ricerca, nella  prevenzione, nella diagnosi e nella cura, tengano conto delle differenze derivanti dal genere, al fine di garantire la qualità’ e l’appropriatezza delle prestazioni erogate dal Servizio sanitario nazionale in modo omogeneo sul territorio nazionale.”