Ernesto Grippo, ex comandante della polizia urbana di Pescara, L’Aquila, Cesena e Vasto ci ha inviato un intervento, dettagliato e ricco di spunti interessanti, sull’argomento dei nuovi semafori di Pescara, che minacciano di far piovere migliaia di pesantissime multe sui cittadini, e che ha già registrato la segnalazione del consigliere regionale del Pd Antonio Blasioli.
L’intervento di Grippo.
“La sicurezza stradale nelle città è una cosa seria e richiede studi e approfondimenti a tutto tondo. I dati istat ci dicono che le cause primarie di sinistri stradali siano stile di vita, stress, stanchezza, abuso di alcol, assunzione di stupefacenti. A seguire, la distrazione ad ogni livello innanzitutto a causa dell’uso dello smartphone, e poi i fondi stradali dissestati, le condizioni di manutenzione di auto e moto, infine il superamento dei limiti di velocità. Il Codice della strada dedica alle sanzioni per le violazioni delle norme di comportamento alla guida gli articoli dal 140 al 193. Ben 53 articoli che devono avere pari dignità nella loro applicazione da parte delle forze di polizia che si occupano di sicurezza stradale: le polizie locali ed i reparti di polizia stradale della Polizia di Stato. Comportamenti che si devono sanzionare perché la sicurezza stradale si persegue con la repressione e con l’educazione stradale. La prima si pratica in strada con posti di controllo per controllare patenti, revisioni ed assicurazioni, stati dei veicoli, usura pneumatici, funzionamento impianto luci, telelaser per la contestazione immediata degli eccessi di velocità in tutte le strade, e contestazioni di ogni violazione alle norme di comportamento che avvenga in presenza di una pattuglia in servizio. L’ultima riforma del codice della strada incentiva le zone 30 “in tutte quelle aree con caratteristiche infrastrutturali che lo consentono, ad eccezione delle principali arterie di scorrimento”. Le polemiche sulla zona 30 di via di Sotto non sono state sollevate per la zona 30 di Corso Vittorio Emanuele o di altre zone solo perché nella prima è stato installato un autovelox e nelle altre no. Come dire se non ci sono i controlli ben vengano le zone 30. Ma quali controlli? Dove? Sarebbe utile conoscere una serie di dati, prima di scegliere se posizionare autovelox o un trend semaforico e dove. Lascia attoniti aver letto nella determina n.75 del 15 dicembre 2020 del Comune di Pescara, a firma del Comandante della Polizia Locale, con la quale si affida la fornitura per installare quattro autovelox nella città di Pescara la seguente premessa: “Il Comune negli ultimi anni ha registrato una elevata percentuale di sinistrosità riconducibile a condotte di guida imprudenti, tra le quali in particolare il mancato rispetto dei limiti di velocità” . In quale percentuale la velocità, in quale percentuale le altre cause? Quanti sono stati i sinistri negli ultimi 5 anni, quali le cause individuate dal nucleo infortunistica che li ha rilevati, il numero dei verbali elevati al riguardo e per quali violazioni, le strade maggiormente interessate da sinistri e per quali violazioni, i feriti o morti causati da sinistri per i quali sono stati riscontrati i comportamenti scorretti? La statistica in questi casi è un dovere. Una lettura di questi dati impone scelte di sicurezza stradale che vanno nella direzione dei controlli e delle sanzioni ma non solo. Nel migliorare, se del caso, il manto stradale, la segnaletica orizzontale e verticale, la luminosità e le infrastrutture viarie. E’ il Prefetto che deve autorizzare le nuove postazioni di autovelox nelle strade extraurbane secondarie e nelle strade urbane di scorrimento, attraverso una analisi degli incidenti avvenuti e le loro cause. Immagino quindi che questi dati siano stati illustrati con dovizia di particolare al Prefetto di Pescara e mi chiedo perché non siano stati altrettanto elencati nella determina o comunque resi noti alla collettività. Assistiamo sempre più ad un incremento delle sanzioni ricorrendo alla tecnologia , spuntano ovunque Tred per le infrazioni semaforiche . Ma scarseggiano anche in questo caso i dati sui sinistri precedenti alla loro installazione e quelli successivi, i dati sugli altri sinistri e sulle loro cause. Sono rari i report annuali, semestrali o mensili su tutte le altre sanzioni previste dal Codice della Strada che non sono meno impattanti sulla sicurezza. Guide con tasso alcolico elevato , dopo l’assunzione di sostanze stupefacenti, quante sanzioni sono elevate mensilmente ? Certo per sanzionare altri comportamenti come la guida contromano , la guida con il cellulare, i monopattini guidati dai minori senza casco o dai maggiorenni ma di notte senza giubbotto riflettente, le mancate revisioni, le mancate coperture assicurative occorrono gli agenti della polizia locale, occorre tornare al passato. Ognuno di voi lettori provi a trovare un minore che guida il monopattino con il casco e lo segnali in redazione. Scommettiamo che in una giornata non ne incontrerà nemmeno uno? O di notte un conducente di monopattino con giubbotto. Chi li ha visti ? E’ raro trovare amministrazioni che investono sulle Polizie Locali, sulla formazione e l’aggiornamento continuo in materia di codice della strada, di rilevazione sinistri, di direzione manuale del traffico, per mettere in strada uomini e donne preparati a garantire la sicurezza stradale. Occorre che il Governo nazionale torni ad investire sulla Polizia Stradale quale corpo specialistico eccellenza. Al contrario il mitico Centro di Addestramento della Polizia Stradale di Cesena, che ha formato migliaia di agenti di Polizia Stradale negli ultimi decenni, ha perso quella primaria vocazione, uomini e donne della Polizia Stradale sono sempre di meno. Occorre credere nella polizia locale ma è faticoso e spesso scomodo per vari motivi. Assumere agenti a tempo determinato equivalenti di ausiliari del traffico o poco più non va nella direzione della sicurezza stradale. Le amministrazioni ci raccontino quante ore di formazione annuale destinano alla Polizia Locale in sede di prima assunzione e poi di aggiornamento annuale, non con i viaggi della speranza ai Convegni , ma con la formazione in aula e in strada. Fare cassa in modo impersonale è più facile, molto più triste e certamente non ha nulla a che vedere con la sicurezza stradale”.