“Il Ferro di Cavallo nel rione Villa del Fuoco potrà essere abbattuto e al suo posto potremo costruire meno abitazioni, scongiurando l’effetto ghetto o alveare, ma realizzeremo case belle, vivibili, abitabili, che verranno assegnate solo agli aventi diritto, e poi costruiremo posti auto, un elemento di aggregazione sociale, tanto verde e una piazza dedicata all’ex assessore Lucio Candeloro. Lo ha definitivamente deciso il Consiglio comunale di Pescara approvando oggi in aula l’atto finale, l’ultima variante urbanistica alla sottozona, l’ultimo documento che consentirà di concretizzare un progetto che ho voluto, difeso e portato avanti con l’assessore all’urbanistica e all’Edilizia popolare Isabella Del Trecco. Ora la parola passa all’Ater che ha mezzi, strumenti, risorse e progetti per poter realizzare in breve tempo quello che è stato per almeno trent’anni solo un sogno nel cassetto e che Comune e Regione insieme, invece, hanno saputo trasformare in solida realtà”. Lo ha detto il Presidente del Consiglio della Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri commentando l’approvazione della delibera in Consiglio comunale a Pescara.
“La prima notizia, che ha una portata storica, è che il Ferro di Cavallo verrà definitivamente demolito – ha ricordato il Presidente Sospiri -. Abbatteremo 120 appartamenti, sino a oggi oggetto di degrado e disordine, ne ricostruiremo 74, di cui 56 nella stessa area del Ferro di Cavallo, altri 20 l’Ater li realizzerà, con una seconda procedura, su un altro terreno. Al posto del Ferro di cavallo resterà un vuoto e qui entra in gioco la progettazione-propositiva Comune-Regione per verificare cosa vogliamo realizzare in quel vuoto, che siano piazze o strutture sportive, garantendo sempre il principio della trasparenza, ovvero non dovrà più esserci un ‘fronte’ e un ‘retro’ dei palazzi, il grande errore progettuale che, a suo tempo, ha partorito il problema sociale e le tensioni dello stesso ferro di cavallo. Credo sia evidente che in tutta la procedura la collaborazione tra Comune e Regione sia stata strategica, la chiave vincente, con la Regione che ha concesso all’Ater un contributo integrativo di 1milione 52mila euro per consentire la sistemazione strutturale e tempestiva degli appartamenti popolari in cui sono stati trasferiti gli inquilini aventi diritto che hanno già dovuto lasciare gli alloggi di via Tavo, ovvero del Ferro di Cavallo. A tale operazione – ha aggiunto il Presidente Sospiri – si abbina l’abbattimento dei tre fabbricati pericolanti di via Lago di Borgiano già iniziata. Al posto del Ferro di Cavallo sorgeranno solo 56 nuovi alloggi costruiti secondo le esigenze qualitative emerse durante l’emergenza Covid, dunque mai più alveari, mai più alloggi senza balconi, che consentono una socialità seppur limitata; i tagli interni degli appartamenti dovranno essere poi utili per le famiglie con più figli che magari devono svolgere didattica a distanza e hanno bisogno di spazi separati. In altre parole oggi una casa non può più essere pensata come quattro mura e un tetto. In più ci saranno spazi comuni, ovvero, ipotizziamo, aree di co-working da affidare in gestione, o anche uffici per l’Ater, per la Polizia municipale, per il Comune, in modo da garantire servizi decentrati in loco per la popolazione e da far vivere quell’edificio anche di giorno. Ora massima attenzione per i tempi di realizzazione che, nel rispetto della norma, dovranno comunque essere rapidi, tempestivi, perché noi il Ferro di Cavallo vogliamo vederlo andare giù”.