
Pescara, 1 luglio – Due uomini di 43 e 26 anni, entrambi di nazionalità straniera, sono stati arrestati nella tarda serata di lunedì 30 giugno 2025 dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Pescara con l’accusa di rapina aggravata in concorso.
L’episodio si è verificato intorno alle 23:45 in via Lago di Capestrano, dove un giovane italiano, visibilmente scosso e in stato di shock, ha fermato una pattuglia in servizio raccontando di essere stato appena aggredito e derubato del proprio smartphone.
La dinamica della rapina
Secondo quanto ricostruito dai militari, la vittima si trovava seduta su una panchina mentre consultava i social dal proprio telefono, quando è stata avvicinata da due uomini. Uno dei due si è posizionato frontalmente, facendo da “palo”, mentre l’altro si è avvicinato con tono minaccioso, esclamando: “Che bello quel telefono”, per poi strapparglielo di mano.
Alla reazione del giovane, che ha tentato di opporsi, il rapinatore ha risposto con una minaccia verbale e una violenta spinta al petto, facendolo cadere dalla panchina. I due si sono quindi dati alla fuga con il dispositivo.
L’intervento dei Carabinieri
Pochi minuti dopo, la vittima ha intercettato una pattuglia dei Carabinieri, fornendo una descrizione dettagliata degli aggressori. Le ricerche sono scattate immediatamente e i due sospettati sono stati individuati nei pressi di un’abitazione, mentre tentavano di nascondersi tra i cespugli di un’area degradata, nota per essere frequentata da tossicodipendenti.
Bloccati e condotti in caserma, i due uomini sono stati riconosciuti dalla vittima come gli autori della rapina. La successiva perquisizione personale ha permesso di rinvenire, nelle tasche del 26enne, lo smartphone sottratto, completo di cover e con all’interno il codice fiscale del legittimo proprietario.
Le condizioni della vittima e gli sviluppi giudiziari
Il giovane rapinato, che lamentava dolori al torace a seguito della spinta, è stato soccorso dal personale sanitario del 118, ma ha rifiutato il trasporto in ospedale. Il telefono è stato restituito dopo il riconoscimento formale.
I due arrestati sono stati tradotti presso la Casa Circondariale di Pescara, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Dovranno rispondere del reato di rapina aggravata in concorso.