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      Traffico illecito di rifiuti nel Vastese: sequestrato impianto

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      Indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia

      Pescara, 19 giugno 2025 – È stato eseguito questa mattina un sequestro preventivo di un impianto per il recupero rifiuti operante nel territorio del Vastese. L’azione è stata condotta dai Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico (NOE) di Pescara, con il supporto del Comando Provinciale dei Carabinieri di Chieti, su disposizione del GIP del Tribunale dell’Aquila e su richiesta della Procura della Repubblica presso la Direzione Distrettuale Antimafia.

      Il provvedimento rappresenta l’esito di un’indagine complessa e articolata, che ha portato alla luce un’organizzazione dedita al traffico illecito di rifiuti, in violazione dell’art. 452 quaterdecies del Codice dell’Ambiente, in concorso tra più soggetti.

      Le irregolarità: il “giro bolla” e la falsa tracciabilità

      Le indagini, condotte tra il 2023 e giugno 2024, hanno evidenziato che l’impianto riceveva rifiuti pericolosi e non pericolosi, tra cui plastica, pneumatici, scarti tessili, rifiuti urbani indifferenziati e frazioni provenienti dal trattamento meccanico. Secondo gli inquirenti, attraverso una pratica nota come “giro bolla”, i materiali venivano mischiati senza adeguato trattamento, confezionati in balle e poi inviati a impianti terzi o discariche in base alla convenienza economica, aggirando la tracciabilità e nascondendo la reale provenienza e composizione dei rifiuti.

      Autorizzazioni irregolari e condotte sistemiche

      La gestione dell’impianto, secondo gli accertamenti, sarebbe stata caratterizzata da una abitualità nella condotta illecita, con il sistematico utilizzo di codici EER “di comodo” per classificare i rifiuti e l’ottenimento di autorizzazioni ambientali mediante dichiarazioni mendaci, tra cui anche pareri favorevoli del CCR-VIA della Regione Abruzzo ottenuti irregolarmente.

      Alla luce degli elementi raccolti, le autorità giudiziarie hanno ritenuto necessario disporre la chiusura dell’impianto, al fine di interrompere definitivamente l’attività illecita e tutelare la salute pubblica e l’ambiente.

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