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      Truffe assicurative: smascherata rete criminale in Abruzzo, sequestri per oltre 700.000 euro

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      Pescara, 19 giugno 2025 – Una fitta rete di incidenti stradali mai avvenuti, false diagnosi mediche e professionisti coinvolti in un sistema truffaldino collaudato. È il quadro emerso da un’indagine congiunta della Procura della Repubblica di Pescara, condotta dal sostituto procuratore Andrea Di Giovanni, in collaborazione con il NOE dei Carabinieri e la Guardia di Finanza presso la Sezione di Polizia Giudiziaria del Tribunale pescarese.

      L’inchiesta – scaturita da accertamenti iniziati nel gennaio 2023 – ha portato alla luce un’organizzazione criminale attiva tra Abruzzo, Marche e Umbria, composta da almeno 57 persone, tra cui avvocati, medici e altri professionisti, tutti coinvolti in frodi ai danni delle compagnie assicurative. Al centro del sistema: finti sinistri stradali e infortuni gonfiati, attraverso l’uso di documentazione sanitaria falsificata.

      Simulazioni, attori e traumi inventati

      Le indagini hanno rivelato che il sodalizio si serviva di veicoli compiacenti, “attori” reclutati per simulare incidenti, e perfino soggetti che si sottoponevano ad esami diagnostici falsati, fingendosi vittime per ottenere punteggi clinici più alti in sede di perizia.

      Le documentazioni, spesso falsificate presso strutture pubbliche e private nelle province di Pescara, Chieti e Teramo, venivano poi utilizzate per ottenere risarcimenti assicurativi gonfiati.

      Un sistema ramificato con gravi conseguenze

      Il danno economico stimato supera i 700.000 euro, solo nel periodo oggetto d’indagine. Il GIP del Tribunale di Pescara, Francesco Marino, ha disposto il sequestro preventivo di beni riconducibili a sei indagati: 13 conti correnti, immobili a uso abitativo e quote societarie tra Chieti e Pescara, per un valore complessivo pari alla somma truffata.

      Oltre all’aspetto economico, le autorità sottolineano anche l’impatto sulla sicurezza stradale, poiché alcuni incidenti sono stati realmente inscenati, mettendo a rischio la vita di ignari automobilisti.

      Un solo arresto, al momento, agli arresti domiciliari: l’indagato J.B., presunto promotore dell’organizzazione.

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