In libreria “Lo Sperduto” di Giovanni D’Alessandro

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E’ uscito da pochi giorni il nuovo romanzo del grande scrittore abruzzese tanta la curiosità anche dagli addetti ai lavori

di Paolo De Carolis

Grande interesse intorno al nuovo romanzo di Giovanni D’Alessandro. Lo scrittore abruzzese che, a ragione, si può considerare tra i più grandi narratori abruzzesi del nostro tempo, è tornato in libreria con un lavoro ricco di novità e sorprese. “Lo sperduto, rivela l’autore, ” è un romanzo sul perché solo l’amore può far ritrovare la strada della vita allo sperduto presente in ognuno di noi. Tutti abbiamo sperimentato la sensazione di sperdimento, di spaesamento, quando qualcosa di duro e di inatteso si è abbattuto sulle nostre illusorie certezze – quelle necessarie per andare avanti nella vita di ogni giorno. Questa è l’esperienza che affronta il protagonista, il quarantaseienne notaio Marcello, sennonché in lui – apparentemente agiato, stimato e benvoluto professionista – la sensazione di disorientamento, di indecisione, di incapacità di individuare, da solo, quale direzione prendere, lo accompagnano, nascostamente e dolorosamente, dall’adolescenza. Solo l’amore”, prosegue D’Alessandro, ” potrà aiutarlo a ritrovare una strada. L’amore viene quindi descritto in ogni sua età nello Sperduto: l’amore iniziato da giovanissimi, come quando diventa padre a 19 anni; l’amore che lo accompagna per tutta vita, come un lungo sogno felice, per la moglie Mavi (suo unico punto di riferimento e di orientamento) e per la famiglia, fino a quando dura; l’amore poi coltivato nel ricordo, struggente fino a rasentare la morte; l’amore che ritorna perché è indomabile ed è l’unica forza vitale, che può donare anche ulteriori, inattese identità di sé.
Alla domanda se “Lo sperduto” sia un romanzo su questo mistero”, aggiunge lo scrittore abruzzese, ” di reazione al dolore e di nuovo orientamento nella vita, che chiamiamo amore bisogna dunque rispondere: sì.

Alla domanda se un uomo, se una donna possano innamorarsi… dell’amore e coltivarlo tanto nella passione iniziale quanto nel suo duraturo insediarsi nel cuore, alleandosi ma non indebolendosi col tempo – bisogna rispondere: sì, l’amore si sbarazza di ogni altro concorrente nel cuore; reclama esclusività; è totalizzante.

E alla domanda se “Lo sperduto” sia un romanzo che sa raccontare l’amore come l’unica dimensione per la quale vale la pena di vivere, dovrete rispondere voi lettori.
Ma se “, conclude D’Alessandro, “Lo sperduto” vi entrerà nel cuore per rimanerci; se nei protagonisti riconoscerete parti di voi e, nelle loro vite, parti delle vostre vite; o se anche, solo, risveglierà in voi i ricordi di ciò che l’amore poteva essere e non sempre è stato – vi dirò: grazie, grazie infinite. Avrete risposto oltre ogni speranza alla domanda fattavi da uno scrittore che si è occupato d’amore”.
SINOSSI: 23 maggio 2016. Dopo la stipula di un atto di compravendita nel suo studio, al notaio Marcello Angelozzi viene in mente una coincidenza di data. Nello stesso giorno, 27 anni prima, all’ultimo anno di liceo, era angosciato per aver appena saputo che sarebbe diventato padre. Quel giorno del 1989 gli si snoda davanti agli occhi: non sa come informare i genitori, i professori, i compagni di classe, il resto del mondo. Non sa come affrontare il futuro, perché non ha mai saputo farlo. La sua stella polare è Mavi, la sua ragazza, senza la quale si sente perduto. Tutta la vita da allora prende a scorrergli dentro in un flashback: dalle difficoltà iniziali, al momento in cui sembrava perfetta e immutabile, fino al giorno in cui tutto è cambiato. In queste traiettorie ed eclissi di felicità si muove la vicenda di Marcello, costretto a fare i conti con se stesso; col suo smarrimento; con la distanza, che ogni essere umano sperimenta, tra ciò che era, ciò che è e ciò che potrebbe ancora, per la prima volta, riuscire a essere.
Informazioni bibliografiche del Libro
Titolo del Libro: Lo sperduto Autore; Giovanni D’Alessandro; Editore: Città Nuova; Collana: Narrazioni; Data di Pubblicazione: Settembre ‘2024; Genere: letteratura italiana; testi 2024;Pagine: 196