
Pescara, 27 giugno 2025 – Dopo sedici anni, Matteo Fato torna a esporre nella sua città natale con una grande mostra diffusa che coinvolge spazi pubblici, musei e luoghi simbolici del paesaggio urbano e naturale. Il progetto, promosso dalla Fondazione La Rocca, rappresenta un omaggio alla memoria, alla storia dell’arte e al rapporto tra arte e territorio.
L’inaugurazione ufficiale della mostra è prevista sabato 28 giugno alle ore 18 presso la sede centrale della Fondazione La Rocca, cuore pulsante dell’esposizione. In questa occasione, sarà aperto anche il nuovo Project Space/FLR, un’ex rimessa di pescatori trasformata in Wunderkammer e archivio di lavoro.
Il calendario dell’opening weekend prosegue domenica 29 giugno con una fitta serie di eventi in vari luoghi della città:
ore 10.00, Spazio Matta: conferenza di Gianni Garrera dal titolo “Non pitturare invano”, una lezione tra arte e filosofia;
ore 12.00, Museo delle Genti d’Abruzzo: intervento site-specific con opere in dialogo con la cultura materiale abruzzese;
ore 16.00, Museo dell’Ottocento: ciclo pittorico ispirato ai capolavori conservati in collezione;
ore 18.30, zerozerosullivellodelmare: mostra eccezionale di opere danneggiate dall’allagamento dello studio dell’artista nel 2019, esposte per la prima volta.
Il progetto si estende anche nello spazio urbano con installazioni speciali: una scultura-cavalletto affacciata sul mare al Porto Canale, una paranza con vela composta da stracci lungo il fiume, affissioni e passaggi sonori in auto con musiche composte da Fato e Simone Ciglia, un’installazione al neon alla Casa Flaiano e omaggi visivi in edicole e redazioni.
Ad arricchire l’esperienza, una audioguida in italiano e inglese a cura di eArs, con le voci dell’artista e del curatore. Tutti gli eventi del weekend inaugurale e l’accesso ai musei per la durata della mostra (dal 1 luglio al 27 settembre 2025) saranno gratuiti per chi partecipa alla visita del progetto.
Matteo Fato, docente presso l’Accademia di Belle Arti di Urbino e artista di rilievo nel panorama contemporaneo, torna così a intrecciare la sua pratica con le radici personali e collettive di una città che diventa essa stessa opera.