A 80 anni esatti dalla Fuga di Pescara di Vittorio Emanuele III, il principe Umberto, il Maresciallo Pietro Badoglio e i ministri militari del suo governo, la città dannunziana torna protagonista nella giornata che più ha condizionato la storia italiana nella seconda guerra mondiale. Sabato 9 settembre 2023 dalle ore 9 la prestigiosa struttura dell’Aurum disegnato dall’architetto Giovanni Michelucci ospita il convegno internazionale di studi
«La resa, la fuga, la Patria – Pescara 9 settembre 1943»
che vede come relatori storici di primissimo piano e i responsabili degli Uffici storici di Carabinieri, Esercito, Marina e Aeronautica, con il coordinamento dei lavori e la moderazione di Roberto Olla e Anna Longo. L’ideazione e il coordinamento scientifico sono di Marco Patricelli. [cfr. programma allegato]
Nella mattina del 9 settembre 1943 una colonna di automobili partita da Roma per il precipitare degli eventi susseguenti la proclamazione dell’armistizio raggiunse Pescara per decidere il da farsi. La città era il terminale della via consolare Tiburtina-Valeria che, essendo rimasta l’unica non presidiata e non minacciata dalle forze tedesche, venne scelta per quello che era ancora un allontanamento dalla Capitale contro cui si stava stringendo la morsa dei paracadutisti e dei granatieri corazzati agli ordini del Maresciallo Albert Kesselring, il quale applicava il Piano “Achse” di neutralizzazione del Regio Esercito già da tempo studiato dal vertici della Wehrmacht. Pescara era stata duramente bombardata il 31 agosto e la famiglia reale al bivio di Chieti optò per raggiungere il più sicuro castello dei duchi di Bovino a Crecchio, dove Umberto era già stato in precedenza. Mentre a Chieti si cercava di ricostituire il Comando supremo per coordinare la difesa, si convocava nel pomeriggio una riunione d’emergenza all’aeroporto di Pescara. E qui, in un estemporaneo Consiglio della Corona, si prenderanno le decisioni che condizioneranno pesantemente gli eventi e la storia d’Italia, e partiranno gli ordini e le direttive di quella che diventa la Fuga di Pescara. Il porto è la meta delle corvette “Baionetta” e “Scimitarra” richiamate in fretta e furia, che sotto la scorta dell’incrociatore “Scipione Africano” dovranno portare il governo in un luogo non ancora definito sull’Adriatico, purché non occupato né dagli Alleati né soprattutto dai tedeschi, che sarà poi Brindisi, capitale effimera del Regno del Sud. Badoglio e l’ammiraglio Raffaele de Courten si imbarcheranno proprio a Pescara, in anticipo sulla famiglia Savoia e sui militari che nella notte saliranno a bordo nella ressa al porto di Ortona, scrivendo una pagina vergognosa che avrà conseguenze gravissime sul corso degli avvenimenti e sulla coscienza degli italiani, con lo sfascio delle forze armate e l’implosione della nazione.
Il convegno è patrocinato da Ministero della Cultura, Ministero della Difesa, Università “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara e Università degli Studi di Teramo. Gli atti saranno raccolti in una pubblicazione di alto profilo scientifico destinata a essere punto di riferimento di studiosi e ricercatori.
Dichiarazioni alla conferenza stampa di presentazione
Sindaco di Pescara Carlo Masci: «Il convegno sul 9 settembre 1943 riporta in primo piano l’importanza della cultura come madre di ogni processo di crescita del territorio. Il focus su quella giornata nevralgica che ebbe Pescara come scenario ci consente di diffonderne la conoscenza attraverso gli studi e le ricerche degli specialisti».
Presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio: «Questo evento, il cui altissimo spessore culturale è apparso subito dal progetto sottoposto alla Regione Abruzzo, ci dà l’opportunità di riflettere su un giorno che in qualche modo rappresenta una frattura tra la monarchia e la popolazione italiana. Iniziative di questo livello testimoniano l’importanza di ricostruire i fili della storia e la consapevolezza delle proprie radici e del proprio passato».
Rettore dell’Università di Teramo Dino Mastrocola: «L’adesione dell’Università di Teramo e il suo coinvolgimento nel convegno di sabato prossimo all’Aurum sono la dimostrazione del ruolo della cultura nelle sinergie istituzionali. Ma anche l’occasione per ribadire il ruolo fondamentale degli studi sul territorio. La memoria deve essere attiva e fornire le chiavi di lettura del ricordo, come in questo caso andando con autorevolezza oltre la specialistica per la trasmissione diffusa del sapere».
Rettore dell’Università “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara Liborio Stuppia: « È un dovere istituzionale lavorare e impegnarsi per mantenere viva la memoria e l’invito rivolto all’Università “d’Annunzio” ne rappresenta un’eloquente riprova. A fronte dell’irreversibile assottigliarsi di una generazione che ha vissuto le drammatiche pagine della seconda mondiale, non dobbiamo smarrire il filo della conoscenza. Questo convegno è un significativo passo in tal senso».
Consigliere regionale Vincenzo D’Incecco: «Quel giorno del 1943 in cui si consumò la Fuga di Pescara, è una delle pagine più oscure e più inquinate della narrazione dell’armistizio. In tempi recentissimi sono peraltro emersi nuovi elementi dall’indagine storica e particolari inediti. Quello che sorprende è che per 80 anni nessuno studioso si sia dedicato a un approfondimento sul 9 settembre, quando Pescara fu davvero al centro della nostra storia».
I RELATORI
Gianluca De Meis (Londra, 1963), contrammiraglio della Marina Militare, ha frequentato l’Accademia di Livorno dal 1982 al 1986. Acquisita la qualificazione “RC-IOC” è stato imbarcato sulle Unità Intrepido, Aliseo e sulla portaeromobili Garibaldi con incarichi attinenti le comunicazioni. Acquisita l’abilitazione TLC/IOC, ha comandato la Nave Pantelleria nel 1994/1995. Nel 1995 è entrato nella componente anfibia della Marina svolgendo l’incarico di Capo Sezione Comunicazioni del Comando Anfibio Italiano e, dal 1999 al 2002, ha ricoperto l’incarico di Operation Officer presso il Grupo Delta e COMGRUFLOT a Rota (Spagna) nell’ambito della SIAF (Spanish Italian Amphibiuos Force). Acquisita la specializzazione anfibia ha prestato servizio dal 2003 al 2014 presso la Forza da sbarco della Marina (il San Marco) con diversi incarichi quali Comandante del Battaglione Cortellazzo, Battaglione Golametto, Capo Ufficio Comunicazioni, Capo Ufficio Personale e Capo di Stato Maggiore. Dal 2014 al 2020, rientrato nella componente comunicazioni, è stato Capo Reti ed Infrastrutture della Difesa nell’ambito del Comando C4 e del COR. Dal 2021 è Il Capo ufficio Storico della Marina Militare. Il Contrammiraglio Gianluca DE MEIS ha partecipato a diverse operazioni internazionali in Adriatico (Sharp Guard), Kosovo, Libano (Leonte) e nazionali (terremoto Abruzzo). È stato nominato Cavaliere dell’ordine al merito della Repubblica Italiana nel 2009 ed ha ricevuto la croce al merito navale dalla Marina Spagnola nel 2004.
Mimmo Franzinelli (Cedegolo, 1954), storico del fascismo e dell’Italia repubblicana, è socio fondatore e segretario della Fondazione “Ernesto Rossi – Gaetano Salvemini” di Firenze e componente del Comitato scientifico della Fondazione Istituto per la storia dell’età contemporanea di Sesto S. Giovanni. Autore di numerose monografie, a partire da “I tentacoli dell’Ovra. Agenti, collaboratori e vittime della polizia politica fascista” (Bollati Boringhieri, Premio Viareggio saggistica 2000), e “Le stragi nascoste. L’armadio della vergogna: impunità e rimozione dei crimini di guerra nazifascisti 1943-2001” (Mondadori, 2002). Tra le sue più recenti pubblicazioni, per Mondadori: “Fascismo anno zero. La nascita dei Fasci italiani di combattimento” (2019), “1960. L’Italia sull’orlo della guerra civile” (con Alessandro Giacone, 2020), “Il filosofo in camicia nera. Giovanni Gentile e gli intellettuali di Mussolini” (2021), “L’insurrezione fascista. Storia e mito della marcia su Roma” (2022) e “Schiavi di Hitler. I militari italiani nei lager nazisti” (2023). Per Laterza ha scritto “Storia della Resistenza” (con Marcello Flores, 2019), “Storia della Repubblica sociale italiana” (2020), “Il fascismo è finito il 25 aprile” (2022) e “Mussolini racconta Mussolini” (2023).
Ernesto Galli Della Loggia (Roma, 1942), studia a Roma presso l’Università La Sapienza dove si laurea in Scienze Politiche nel 1966. A Torino svolge l’attività di ricercatore presso la Fondazione Einaudi e approfondisce la tematica del rapporto tra banca e industria nello sviluppo economico italiano. Dal 1972 al 1975 insegna Storia Economica Italiana presso la facoltà di Scienze Economiche e Bancarie dell’Università di Siena. Nel 1987 è nominato professore di Storia dei Partiti e Movimenti Politici presso la facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Perugia. Nel 1978 è membro della direzione di “Mondoperaio” e tra il 1984 e il 1985 dirige il mensile “Pagina”. Nel 1990 entra nel Consiglio direttivo della Società Italiana per lo Studio della Storia Contemporanea (SISSCO) e nel 1995 fonda il mensile “Liberal”, che dirigerà sino al 1998. Dal 2005 al 2007 è preside della facoltà di Filosofia dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, dove ha insegnato Storia Contemporanea fino al 2009. Dal novembre dello stesso anno ha la stessa cattedra presso l’Istituto Italiano di Scienze Umane (SUM) e direttore del corso di dottorato di ricerca in Filosofia della Storia in collaborazione con l’Università Vita-Salute San Raffaele. Tra i libri ricordiamo “L’identità italiana” (Il Mulino 1998), “La morte della patria” (Laterza 2003), “Pensare l’Italia”, scritto con Aldo Schiavone (Einaudi 2011), e tra le sue opere più recenti “Credere, tradire, vivere. Un viaggio negli anni della Repubblica” (Il Mulino 2016), “Il tramonto di una nazione. Retroscena della fine” (Marsilio 2017), “L’Italia ha un futuro (Castelvecchi, 2017), “Speranze d’Italia. Illusioni e realtà nella storia dell’Italia unita” ( Il Mulino 2018) “L’aula vuota. Come l’Italia ha distrutto la sua scuola” (Marsilio 2019), “Otto vite italiane” (Marsilio 2022). È editorialista del Corriere della Sera.
Edoardo Grassia (Roma, 1973), tenente colonnello dell’Aeronautica militare italiana, è laureato con lode in Sociologia e in Storia medievale, moderna e contemporanea presso l’Università La Sapienza di Roma. Presso lo stesso ateneo ha conseguito, il dottorato in Storia dell’Europa. Ha svolto, con profitto, il Corso di alta formazione in Archivistica contemporanea presso l’Archivio Centrale dello Stato ed è il Direttore dell’Archivio dell’Ufficio Storico dell’Aeronautica Militare. I suoi interessi scientifici risiedono negli studi di storia sociale-militare, con particolare riferimento alla partecipazione italiana al conflitto civile spagnolo, al movimento di Resistenza militare e al complesso memorialistico prodotto dal personale della Regia Aeronautica per gli eventi connessi all’armistizio dell’8 settembre 1943. Ha partecipato come relatore a convegni nazionali e internazionali ed è autore di diversi saggi per importanti case editrici e di articoli pubblicati su autorevoli riviste scientifiche.
Lutz Klinkhammer (Treviri, 1960) dopo gli studi di storia, storia dell’arte e scienze politiche e la laurea in storia contemporanea ha conseguito il Dottorato di ricerca in storia contemporanea all’Università di Trier. Successivamente ha insegnato storia contemporanea al dipartimento di storia della Facoltà di lettere e filosofia dell’Università di Colonia. Dal 1999 è membro dell’Istituto storico germanico di Roma e responsabile per la storia contemporanea, dal 2017 svolge anche la funzione di Vicedirettore. Si occupa in particolare della storia del nazismo e del fascismo, della Seconda guerra mondiale, dell’Europa napoleonica, e delle culture della memoria. Dal 2016 è membro del Dipartimento di storia dell’università Johannes Gutenberg di Mainz dove insegna storia moderna e contemporanea. È autore di “L’occupazione tedesca in Italia 1943-1945” (Bollati Boringhieri, Torino 1993, 2007 e 2016) e “Stragi naziste in Italia 1943/44. La guerra contro i civili” (Roma: Donzelli 1997, 2006). Ha curato con Amedeo Osti Guerrazzi e Thomas Schlemmer il volume “Die Achse im Krieg 1939-1945” (Schöningh, Paderborn 2010) e con Oliver Janz “La morte per la patria. La celebrazione dei caduti dal Risorgimento alla Repubblica” (Donzelli, Roma 2008), con Monica Fioravanzo e Filippo Focardi “Italia e Germania dopo la caduta del Muro. Politica, cultura, economia” (Viella, Roma 2019), e con Clemens Zimmermann “Cinema as a Political Media. Germany and Italy Compared, 1945–1950s” (Heidelberg University Publishing 2021).
Anna Longo (Roma) è vice caporedattore di cultura e spettacoli del Giornale Radio Rai e Radio 1. Si occupa prevalentemente di temi legati alla storia, alla filosofia e ai beni culturali. Ha condotto la trasmissione di Radio 1 “Il Baco del Millennio” e numerose rubriche e attualmente è coordinatrice del settimanale “Prima Fila”. Ha curato convegni di carattere storico-culturale come “Benedetta Cultura!”, Palazzo Ducale di Genova 2011 e “ForFerramonti – Il Pitigliani”, Roma 2013, ed eventi ambientalisti come “Giornate europee del Patrimonio”, Fiumicino 2021 e 2022). Ha insegnato Teorie e tecniche della Comunicazione Radiofonica all’Università La Sapienza di Roma e alla Statale di Milano. Ha ricevuto il Premio Giorgio Bassani di Italia Nostra alla carriera. È socia onoraria del FAI. Ha scritto “Nicla Vassallo – Conversazioni”, Mimesis 2012, “Una Donna per amico – dell’amicizia in generale e dell’amicizia delle donne (con Francesca Rigotti) Orthotes 2016, “Fellini guarda il mare – Ciclovia Dolcespiaggia” (2 volumi, con Romano Puglisi) dei Merangoli 2020-2021.
Aldo Alessandro Mola (Cuneo, 1943), già docente a contratto all’Università Statale di Milano (Scienze Politiche), dal 1992 contitolare della Cattedra Théodore Verhaegen dell’Università Libera di Bruxelles, docente di ruolo nei licei (1969) e preside di liceo (1977- 1998), dal 1967 ha pubblicato opere su partito d’azione, storia della massoneria (1976-2018), monarchia (2002), referendum istituzionale (2006-20021), età giolittiana e biografie di Garibaldi, Mazzini, Lemmi, Pellico, Carducci, Licio Gelli e Vittorio Emanuele III (2023). Direttore di collane editoriali e collaboratore di periodici, ha coordinato Il Parlamento Italiano, 1861-1992 (Nuova CEI, 24 volumi). Nel 2011 ha pubblicato “Italia. Un Paese speciale” (Ed. del Capricorno, voll.4). Il suo “Giolitti. Lo statista della Nuova Italia” (2003) dal 2012 è nel Classici della Storia Mondadori. Dal 1982 ha curato cinque volumi per l’Ufficio Storico SME e collabora con l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici (Napoli). Nel 2017 ha concorso alla traslazione delle Salme di Vittorio Emanuele III e della Regina Elena dall’estero al Santuario di Vicoforte. Dal 1980 è Medaglia d’Oro per la Cultura (Presidenza
Sandro Pertini). Ha ricevuto riconoscimenti dalla Presidenza della Repubblica (Carlo Azeglio Ciampi) e da quella del Consiglio (2003).
Antonino Neosi (Raiano, 1963), generale di brigata dell’Arma dei Carabinieri. Arruolatosi nel 1984, ha frequentato i corsi regolari dell’Accademia Militare di Modena e la Scuola Ufficiali Carabinieri di Roma. Laureato in Giurisprudenza, in Scienze della Sicurezza interna ed esterna e in Scienze Politiche, ha conseguito numerosi master tra cui quelli di II livello in Studi internazionali strategico-militari e in Leadership Change Management & Digital Innovation. È abilitato all’esercizio della professione di avvocato. Tra gli incarichi di comando ricoperti, è stato Comandante di plotone e compagnia presso il II Battaglione Allievi Carabinieri di Chieti, delle Compagnie Carabinieri di Desenzano del Garda (BS), di Casoria (NA) e di Roma Montesacro, del Nucleo Informativo del Comando Provinciale Carabinieri di Roma e del Comando Provinciale dei Carabinieri di Salerno. Ha ricoperto, presso il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, vari incarichi di Stato maggiore. Da settembre 2021 è direttore della Direzione dei Beni Storici e Documentali del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, incarico cui unisce quello di direttore del Museo Storico dell’Arma dei Carabinieri e di direttore responsabile della pubblicazione bimestrale on line “Notiziario Storico dell’Arma dei Carabinieri”.
Roberto Olla (Alghero, 1951), giornalista e regista, attualmente autore e curatore della rubrica “La Storia” del Tg5. È stato autore e curatore delle rubriche “Tg1 Storia” e “Tg1 Dialogo” per Rai1. autore e inviato per “Telefono giallo” e “Chi l’ha visto?” per Rai3. Ha realizzato molti documentari di argomento storico tra cui la serie multimediale “Combat Film” (Premio Saint Vincent), “Emigranti” (Premio Flaiano), “Auschwitz e la cioccolata” (Oscar tv speciale per i 50 anni della televisione). Per la Rai ha realizzato i primi documentari della tv italiana in 3D, “Le non persone” (per la Giornata della Memoria della Shoah) girato ad Auschwitz e “Foibe” girato nelle foibe istriane (per il Giorno del Ricordo), raccogliendo testimonianze divenute col tempo documenti storici. Tra i suoi libri, “Padrini – Alla ricerca del Dna di Cosa Nostra” (Mondadori), e “Il Duce and his Women” (edito in Italia da Rizzoli). Ha rivestito l’incarico di presidente a Ginevra dell’Interdisciplinary Archives Group, organismo dell’Unione Europea di radiodiffusione e agenzia di collegamento tra gli archivi radiotelevisivi europei, e di componente del comitato scientifico della Fondazione Museo della Shoah di Roma e della mostra sulle foibe al Vittoriano.
Francesco Perfetti (Roma, 1943), è stato allievo e collaboratore di Franco Valsecchi e di Renzo De Felice. Ha insegnato storia moderna, storia contemporanea e storia delle relazioni internazionali in diversi atenei, dall’Università di Genova, dove è stato anche preside di Facoltà e direttore dell’Istituto di Scienze Storiche, all’Università Luiss-Guido Carli di Roma della quale ha diretto l’Istituto storico-politico e nella quale ha lavorato fin quasi dal momento della sua istituzione. È stato presidente dalla Fondazione Il Vittoriale degli Italiani di Gardone Riviera ed è stato capo del Servizio Storico, Archivi e Documentazione del Ministero degli Affari Esteri. Fa parte del comitato scientifico e di consulenza di Rai Cultura per il programma “Passato e Presente”. È consulente del Presidente della Commissione biblioteca e archivio storico del Senato della Repubblica. Ha fondato nel 1997 la rivista di studi storici e politici Nuova Storia Contemporanea, che dirige tuttora ed è direttore anche dei Quaderni del Vittoriale oltre che di collane editoriali. Collaboratore di varie testate ed editorialista del quotidiano Il Giornale. Si occupa di storia italiana ed europea per il periodo che va dal secolo XVIII al secolo XX con particolare attenzione al periodo risorgimentale e post-risorgimentale, al fiumanesimo, al fascismo e ai rapporti fra monarchia e fascismo.
Emilio Tirone (Avellino, 1963), tenente colonnello di fanteria, ha frequentato l’Accademia Militare di Modena e il corso di Stato Maggiore presso la Scuola di guerra; ha svolto altresì vari incarichi di comando ed è consigliere qualificato di Forza Armata in Diritto umanitario dei conflitti armati (ai sensi del 1° P.A. di Ginevra). Laureato in Filosofia e in Scienze strategiche, si è specializzato post laurea in Storia dell’Occidente (Dipartimento di Storia dell’Università Federico II di Napoli) e ha conseguito il dottorato di ricerca in Storia dell’Europa (Università La Sapienza di Roma). Già caporedattore della rivista interdisciplinare online Nuovo meridionalismo Studi (2014-2017), è nei comitati scientifici di Nuova Storia Contemporanea e della collana del Bollettino dell’Ufficio Storico. È membro della Società Italiana di Storia Militare e dell’Istituto per la Storia del Risorgimento italiano. Attualmente è in servizio presso lo Stato Maggiore dell’Esercito con l’incarico di Capo della 2a Sezione Archivio, Ricerche e Studi e direttore dell’Archivio dell’Ufficio Storico.
Luciano Zani (Roma, 1950), storico della scuola di Renzo De Felice, è professore emerito di Storia contemporanea dell’Università La Sapienza di Roma, ordinario fino al 2020, già docente all’Università di Camerino, Fulbright Visiting Professor all’Università di Madison-Wisconsin e preside della Facoltà di Sociologia della Sapienza. Si è occupato di Storia del fascismo, dell’antifascismo e delle due guerre mondiali ed è autore di circa cento pubblicazioni. Riveste il ruolo di vicepresidente nazionale dell’ANRP (Associazione nazionale reduci dalla prigionia e dall’internamento), ed è membro del Comitato per gli anniversari nazionali, la valorizzazione dei luoghi della memoria e gli eventi sportivi di interesse nazionale e internazionale della Presidenza del Consiglio, del Consiglio Scientifico della rivista “Mondo contemporaneo”, dei comitato scientifici della Collana Studi di Storia dell’Editoria di Milano e della Fondazione sul giornalismo italiano “Paolo Murialdi”, e componente del Comitato di esperti del costruendo Museo Nazionale della Resistenza a Milano.