“Il trio che ha spiccato Il Volo” è il titolo del secondo libro della giovane autrice di Lettomanoppello Lucia Di Folca. Il testo è edito Masciulli Edizioni e uscirà nel mese di marzo.
Il tuo secondo libro: cosa lo differenzia del primo?
“Nella tasca destra in alto è un libro autobiografico dove parlo di me, delle mie esperienze belle e brutte. Il trio che ha spiccato Il Volo invece parla di tre ragazzi coetanei che con la loro musica e la loro voce hanno conquistato il mondo. Vuole essere una sorta di biografia del gruppo musicale de Il Volo”.
E’ diviso in più parti, ce le racconti?
“Sì, il libro è diviso in tre parti. La prima è una parte autobiografica dove scrivo di come Il Volo mi ha conquistata. La seconda è una parte biografica in cui descrivo loro: chi sono, che fanno, ecc. Mentre nella terza dò la parola ad alcuni fan. Questa idea è nata con un dialogo fatto proprio con Gianluca Ginoble. Gianluca mi ha suggerito di fare una cosa diversa dalle solite biografie… e così è nato questo pensiero”.
Come sono i ragazzi de Il Volo?
“I ragazzi de Il Volo sono persone genuine, umili e umani. Pronti all’ascolto dei milioni di fan che hanno, sono davvero amorevoli ed adorabili. Ricordo un episodio a Roseto degli Abruzzi. Il 5 gennaio 2016, il giorno prima del concerto, avevano appena finito di provare tutte le canzoni del loro ultimo CD. La sicurezza venne ad aprire le porte per fare entrare i fan. Erano rimasti solo Piero e Ignazio. La sicurezza ci disse, subito dopo, di andare via perché uno dei due ragazzi rimasti aveva la febbre e quindi non si sarebbero fermati. Il ragazzo era Piero ed egli fu il primo a scendere per stare con i fan che avevano aspettato tanto tempo fuori dal palazzetto per vederli. Piero firmava autografi, parlava con i fan e faceva foto con loro… e anche con me. A me piace più parlare con loro. Ecco, Il Volo è questo: rimanere con i piedi per terra anche quando va tutto bene o tutto male”.
Quale messaggio vuoi lanciare con questo nuovo lavoro editoriale?
“Il messaggio che voglio dare è che puoi essere famoso in tutto il mondo, ma se non hai la testa sulle spalle non sei nessuno. Il Volo è un esempio vivente per le persone: so che alcune volte è difficile; non puoi dare retta sempre a tutti. Ma loro hanno la capacità di rimanere umili davanti a chiunque. Sono ricchi nel cuore e questo è uno degli aspetti che fanno di loro dei veri gentiluomini (cosa strana nei giorni di oggi). Altro messaggio è che la loro musica è per tutti; dai bambini agli adulti. La musica deve essere di tutti. La loro comunicazione è universale e non ha confini o barriere. Così deve essere la musica dunque: di tutti, universale e senza confini o barriere. E loro, con il pop lirico che cantano, sono testimoni di questo”.