Museo del Cinema a Torino

Torino si caratterizza per la Mole Antonelliana, una costruzione storica che svetta per ben 167 metri sulle città. In questa bellissima sede, trova posto il Museo Nazionale del Cinema. E' un museo sensoriale al massimo livello, come d'altronde lo è la proiezione e la percezione di un film. Si ripercorrono, in un articolato percorso, partendo dall'archeologia del cinema, tutte le fasi di realizzazione di un film. Punto nodale è lo spazio sotto la magnifica volta della mole, dove si aprono varie stanze che ricostruiscono “set” tematici. Dopo che ci si è fatti una piccola cultura sui segreti del cinema, si è pronti per affrontare un grande tema umano, raccontato tradizionalmente dal cinema: la paura. Numerose teche, sovrastate da manichini di ”mostri”, ripercorrono gli aspetti dell'horror o del mistero, partendo dalla storia antica, passando per i fumetti (alcuni non più stampati) fino ad arrivare ai “modelli” plastici, ai “busti” animati utilizzati per le riprese. Dal piano della sala si snoda in altezza, lungo la parete della volta, una scala elicoidale che ricorda una pellicola. Salendo, ad un'altezza considerevole, lungo il percorso si ripercorre la storia del genere dei morti viventi attraverso manifesti, fotografie, oggetti e materiali pubblicitari. Anche qui si inizia con il mito: il Vampiro. Affascinanti i manifesti e le foto di scena di Nosferatu con il grande Klaus Kinski. Lo stesso filone poi, entra nella fantasia facendo nascere nuove storie originali con Dracula. Si può anche ammirare il filone “horrocomico”, oppure “Blacula”, un cult degli anni '70, il vampiro nero. Il cammino continua e ci si imbatte nel filone “Amore e dolore” dove si affronta la donna mantide. Emblematica una fotografia di scena di Dracula il vampiro di Fisher del 1958 dove si vede chiaramente il classico paletto di frassino da conficcare nel petto della ammaliante sposa di Dracula. Il cammino sulla “pellicola” continua e si incontra il tratto dedicato alla presenza televisiva dei non morti con la saga di Twilight, moderni vampiri che si nutrono di sangue animale invece che umano. Si prosegue affrontando il capitolo degli Zombi e dei fantasmi. E in questo capitolo la fantasia si sbizzarrisce prendendo in considerazione riti di magia voodo, ma soprattutto la paura di morire per tornare a vivere. Un discorso a parte lo meritano i fantasmi, meglio conosciuti come anime senza corpo. Basta pensare a film intensi come Ghost di Zucker del 1190 o esilaranti come “Fantasmi a Roma” di Pietrangeli del 1961. Si sale fino ad arrivare alla natura misteriosa e insidiosa come può esserlo la “nebbia” o meglio, “The fog” di Rupert Wainwright, fino ad arrivare alla maledizione travata dal "sapere". In questo ambito la filmografia sulle mummie e sulle scoperte archeologiche è ampia e ricca di particolari. Alla fine di questo percorso-pellicola si ha una visione ampia di quello che il cinema che mette alla prova la singola emozione di ciascuno di noi. La mostra è visitabile fino al 9 di gennaio al costo di € 7 il biglietto intero e € 5 il ridotto. Il sito istituzionale del Museo Nazionale del Cinema è http://www.museonazionaledelcinema.it/ FOTO: Repubblica

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