Il nuovo romanzo di Victor del Arbol, tradotto da Pierpaolo Marchetti, scuote certezze ed emozioni di tutti
di Paolo De Carolis

Julián Leal, alla fine, ce la fa, ma che brividi! È meglio dirlo subito, senza perifrasi. Sì, perché, anche stavolta, Victor del Arbol ti prende, afferra le tue estremità e scuote la tua anima come si fa con la tovaglia, con il mantile, per dirla alla meridionale, al termine di un lauto pranzo. Insomma, ci risiamo. Dopo “Il figlio del padre“, lo scrittore Catalano assesta un altro durissimo colpo alle fragili certezze dell’Occidente post-bellico. In questo noir, di cui la fabula, se preferite plot, presenta le sue caratteristiche più evidenti, vengono centrifugate tutte le paure e le emozioni che un uomo può provare. E che si tratti di un Noir, strutturalmente parlando non ci sono dubbi. Il protagonista del romanzo è un ex investigatore, nel doppio ruolo di vittima, sospettato ed esecutore. Julian ha tendenze auto-distruttive e deve misurarsi, oltre che con il persecutore, anche con un sistema legale e politico corrotto di cui è vittima che sembra non lasciargli scampo. Eppure, alla fine, come si diceva in abbrivio, ce la fa. Ma, non si tratta assolutamente di lieto fine. Qui di lieto c’è solo il piacere di una scrittura piana, facile, immediata in cui la paratassi trova una piacevole utilizzazione. La storia, però, è forte, scuote la coscienza e ti lascia, pagina dopo pagina, col cuore in gola e il fiato corto. Nel raccontare la storia del Arbol fa ricorso a tutto il suo enorme bagaglio di narratore esperto. I tipi di narratore e la focalizzazione cambiano alla velocità della luce, il tempo e lo spazio si muovono freneticamente, come chi cerca di sintonizzarsi, in modo rapido, su una debole stazione radio e, per questo, la materia narrata si aggrappa, sequenza per sequenza, alla coscienza del lettore lasciandolo solo alla fine, quando si può tirare un meritato sospiro di sollievo.
La sensazione, fin dalle prime pagine, è che l’autore abbia costruito questa opera con lo stesso sistema del cubo di Rubik. Un rompicapo di cui è difficilissimo trovare la soluzione se, prima, non si danno ordine alle varie facce della storia. Un aspetto imprescindibile per seguire, con la giusta attenzione, le volute di episodi mossi sapidamente da copiose analessi e prolessi usate con rara perizia. A rendere ancora più avvincente questo romanzo c’è la traduzione di Pierpaolo Marchetti, capace di restituire con assoluta fedeltà, la storia narrata.
Victor del Arbol, Nessuno su questa terra, Lit Edizioni s.a.s., Roma, 2024, traduzione Pierpaolo Marchetti, pagg. 370, €.19,50.