“Un piccolo esercito di poesia e cultura che si oppone come bene al male” un grande reading di poesia e arte, sabato 12 aprile dalle ore 16:30 a “Ci vuole un Villaggio aps_ArtGallery” (Via Villetta Barrea 24 a Pescara), progetto #Poeti_controguerre5 che vede la partecipazione di alcune delle voci più significative della poesia italiana d’oggi, artisti di ogni linguaggio espressivo, cantautori, cabarettisti. Direzione artistica a cura di Beniamino Cardines.
L’evento sarà accolto nella suggestiva installazione della mostra dell’artista visivo Benito Macerata dal titolo “Rinasco colore, pittura nell’anima” attualmente in residenza artistica internazionale a Osaka per l’Expò Mondiale 2025.
Con l’augurio di pace del Sindaco di Pescara Carlo Masci, dell’Assessora alla Cultura Maria Rita Carota, con l’augurio di pace del Presidente della Provincia di Pescara Ottavio De Martinis.
Poeti e artisti partecipanti: Cristina Bonabitacola, Vittorina Castellano, Giuliano Corrado, Nadia D’Arcangelo, Antonella D’Arrezzo, Sandra De Felice, Manuela Di Dalmazi, Giulia Di Giampaolo, Francesca Di Giuseppe, Anna Maria Di Lorenzo, Annarita Di Paolo, Caterina Franchetta, Nicolina Galassi, Miriam Giuliani, Enrico Maria Guerra, Giulia Madonna, Lucia Magistro, Mara Motta, Lucio Morelli, Simona Novacco
Sonia Pedroli, Annalisa Potenza, Maria Tommasa Primavera, Alessio Scancella, Patrizia Splendiani.
E con Benito Macerata (mostra), Cam Lecce (Deposito dei Segni), Rosamaria Binni (attrice), Graziano Zuccarino (cantautore), SantoClaus BaronNoir (cantautore), Maria Franco Petronio (sculture), Maria Carinta Naccarella (cabarettista).
Ideazione e direzione artistica a cura di Beniamino Cardines, coordinamento Annarita Pasquinelli, ringraziamo l’artista Marcello Specchio.
Beniamino Cardines, promotore e direttore artistico: “Abbiamo voluto costruire un cratere, un’eruzione di energia positiva. Coinvolgere, condividere, farsi prossimi. Parlare di pace attraverso le voci della poesia e della letteratura, dell’arte, è farsi carico di qualcosa a nome di tutti. Manca, questo dichiarare e vivere la pace nella vita di tutti i giorni. La pace va amata, pregata, costruita, desiderata. La pace ha bisogno di cultura coinvolta nella vita sociale e culture sempre più attente, sempre più capaci di intercettare le urgenze umane. Allo stesso tempo, dobbiamo tutti responsabilizzarci, invocare la pace dal profondo di noi stessi. Penso che una delle missioni che la cultura può recuperare oggi, nella società, è ancora nel potere di aggregare le persone, le idee, su temi profondi come in questo caso la pace. Immagino la cultura come patrimonio e bene comune, ricchezza per ogni cittadino e cittadina, soprattutto nelle aree periferiche. Questo è un esempio di cultura con una forte valenza e ricaduta sociale. Qualcosa che nel tempo, grazie all’impegno di molti, è cresciuto e significa qualcosa.”