“Circa 540 giorni per trasformare il ‘Treno’ di via Rubicone, 54 alloggi popolari di cui 35 di proprietà dell’Ater e 19 di proprietà privata, in un edificio moderno, all’avanguardia sotto il profilo dell’efficientamento energetico, antisismico e dotato di spazi interni destinati al gioco dei bambini, allo svago degli anziani, in una parola alla ‘socializzazione’ sana. È il progetto partito questa mattina nel quartiere San Donato, affidato all’impresa GRANDI LAVORI SCARL – CONSORZIO STABILE, per un importo complessivo di 6.374.856,82 euro, fondi finanziati con le risorse del P.N.R.R. stanziate nella programmazione 2021-2026”. Lo hanno annunciato il Presidente dell’Ater Maurizio Lattanzio e il Presidente del Consiglio della Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri nel corso della conferenza stampa svoltasi in coincidenza con l’apertura del cantiere. Presenti anche l’assessore alle Politiche abitative del Comune di Pescara Isabella Del Trecco e l’architetto Gianni D’Addazio, direttore dell’Ater che ha curato la progettazione.
“Nell’ambito dei fondi PNRR, l’ATER Pescara ha proposto una serie di interventi di rigenerazione urbana con il recupero degli edifici esistenti; l’obiettivo è quello di migliorare la qualità delle abitazioni e contemporaneamente aumentare l’offerta non solo abitativa, ma anche funzionale – ha ricordato il Presidente Lattanzio -. Nei giorni scorsi è partita l’iniziativa su Borgo Marino sud, con i due edifici che si affacciano su piazza Rizzo-via Thaon de’ Revel, oggi è la volta della riqualificazione dell’edificio di proprietà dell’ATER denominato ‘il Treno’ in via Rubicone a Pescara, un edificio risalente agli anni ‘70. Il progetto prevede il miglioramento sismico, la riqualificazione energetica e un nuovo livello di accessibilità e comunicazione sociale tra gli alloggi. I lavori di riqualificazione, su progetto dell’ufficio tecnico dell’ATER di Pescara, sono iniziati oggi e avranno una durata di 540 giorni, ovvero dovrà essere concluso entro il 2026”. “Continua evidentemente l’impegno delle Istituzioni per le periferie della città che presto non saranno più tali – ha sottolineato il Presidente Sospiri – e la qualità del progetto è tanto elevata che quello di via Rubicone è uno degli interventi in mostra all’interno di TIME SPACE EXISTENCE, evento organizzato dall’European Cultural Centre per la Biennale di architettura di Venezia 2023, con l’allestimento CODICI URBANI a cura dell’ATER Pescara e ZEDAPLUS ARCHITETTI (F. Chella – E. Scalcione), di Pescara. E la mostra sarà visitabile gratuitamente fino al 26 novembre 2023 nel cuore di Venezia, all’interno di Palazzo Mora”. “Siamo molto soddisfatti di come sono andate le cose, è un risultato importante – ha aggiunto il Presidente dell’ATER di Pescara Mario Giuseppe Lattanzio -. Il nostro lavoro mira senza mezzi termini a ridare dignità a inquilini che per troppo tempo hanno dovuto convivere con disagi e problematiche. È la prima volta che un Ente gestore dell’edilizia pubblica riesce a riqualificare interi quartieri. In sostanza l’edilizia popolare diventa il volano di riqualificazione di quartieri oggi isolati ed abbandonati. Il paradosso, virtuoso, è che una azienda di edilizia popolare riqualifica quartieri che non saranno più popolari. E questo è un valore prezioso. Ringrazio il Direttore dell’ATER l’architetto Gianni D’Addazio e tutti i dipendenti tecnici e amministrativi che hanno reso possibile questo straordinario risultato”.
Il progetto di riqualificazione dell’edificio “il TRENO” sito in via Rubicone a Pescara, aggiunge servizi e verde, migliora l’accessibilità e crea una forte identità sociale per l’area. “Caratterizzato per le imponenti dimensioni, l’edificio si sviluppa per una lunghezza complessiva di 234 metri ed un’altezza di 12 metri – ha spiegato il Direttore dell’ATER Pescara l’architetto Gianni D’Addazio -. L’edificio rappresenta un segno architettonico fondamentale per la cultura e la storia del quartiere e per questo motivo il progetto ha una visione innovativa rispetto a quanto realizzato negli ultimi anni in tema di edilizia residenziale pubblica, e segue quelle che sono le linee guida che stiamo portando avanti da qualche anno. Ha l’obiettivo di rigenerare tutta l’area di proprietà dell’Ater, attraverso una nuova facciata – ballatoio, caratterizzata da logge aperte, terrazze e box per ospitare servizi e attività comuni, pur conservando la facciata in mattoncini come da indicazioni della Sovrintendenza. Il nuovo prospetto definisce un ambiente creativo dinamico, migliora i collegamenti orizzontali e verticali e conduce a un tetto che sarà caratterizzato da una serie di stanze sociali. La copertura è, infatti, concepita come una sequenza di spazi per la comunità che trasformano uno spazio inutilizzato in un’esperienza spaziale condivisa ospitando programmi diversi di attività”. Lo spazio sarà suddiviso in stanze pubbliche con diverse funzioni: un’area relax e di socializzazione, una palestra e spazi per il gioco all’aperto, una sala lettura, un luogo per gli incontri di lavoro, meeting e per spettacoli ed eventi, una varietà di posti a sedere e giardini alberati. Con i suoi 234 metri di lunghezza la copertura offre un impressionante punto di riferimento sociale per la comunità in un quartiere storicamente svantaggiato.
L’intervento offrirà ai residenti nuovi spazi complementari a tutti gli alloggi in grado di migliorare la qualità della vita non solo per chi ci abita ma anche per tutti quelli che frequentano l’intero quartiere. L’obiettivo di questo intervento in linea con le strategie già sviluppate per altri progetti, è la sperimentazione di nuove forme di socialità urbana e di nuove modalità di abitare in risposta alle trasformazioni in atto che la pandemia e la crisi sociale e climatica sta mettendo in luce negli ultimi tempi. Nasce l’esigenza di rifondare il patrimonio sociale, culturale e abitativo che possa riattivare una città delle relazioni umane, della condivisione di attività inclusive e partecipative. La facciata-ballatoio è caratterizzata da una successione di lamelle verticali, che scandiscono un ritmo luminoso in proporzione con gli edifici e l’ambiente circostante di colore bianco, colorato da terrazze e box che ospiteranno attività differenti per le persone di tutte le età. Dal punto di vista prettamente tecnico, gli interventi sono finalizzati sia al miglioramento sismico, sia all’efficientamento energetico con la realizzazione del cappotto interno, e la sostituzione degli infissi, delle caldaie, delle canne fumarie collettive, fotovoltaico e solare termico, sia all’abbattimento delle barriere architettoniche. Il progetto è pensato come un nuovo luogodi relazioni, una strategia sociale da replicare anche in altri contesti per dar vita a nuove comunità. L’idea alla base del progetto non è solo quello di migliorare servizi già offerti e presenti nel quartiere, ma anche rendere possibili altre iniziative, dando vita a nuovi luoghi di incontro o servizi condivisi per l’abitare sociale e collaborativo. “Anche l’intervento in via Rubicone – ha detto l’Assessore Del Trecco – è il frutto di una collaborazione virtuosa tra Comune, Ater e Regione dando vita a un modello operativo che stiamo replicando ovunque”.