La Strada Parco sa stupire, a Pescara, e non solo per il papocchio politico-amministrativo che da anni la rende un’incompiuta e per gli sprechi di denaro pubblico di cui qualcuno dovrebbe pagare il conto. Sa stupire perché è pulsante, vissuta da giovani e adulti, da badanti straniere con anziani sulla carrozzina, da ciclisti e coppiette, da ambulanti e baristi, da patiti della corsa e da chi vorrebbe correre ma, dai, anche una passeggiata fa bene. Sa stupire per come il suo eterogeneo popolo ha reagito al delitto dell’estate, con una persona freddata e una gravemente ferita in un locale, a colpi di pistola, tra gli astanti. Ha reagito scacciando la paura e riprendendo la vita normale. Andando sulla Strada Parco. Vivendola. Da un po’, a rendere ancora più fascinoso questo scenario, c’è un murale incantevole. Una ragazza bendata circondata da lampadine penzolanti. Un turbinio di colori. Una bellezza. Ci sono una sigla, Cochè, e una data: 2022. Cochè, chiunque tu sia, grazie. (diPescara5)
La ragazza bendata e le lampadine penzolanti: la Strada Parco riesce sempre a stupire
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