
Uncem Abruzzo alza la voce contro una visione rassegnata del futuro delle aree interne italiane. Il presidente Lorenzo Berardinetti si schiera al fianco del sindaco di Gagliano Aterno, Luca Santilli, che ha duramente criticato la bozza del nuovo Piano strategico nazionale per le aree interne, accusandolo di etichettare lo spopolamento come “irreversibile”.
“Le parole del sindaco Santilli colpiscono nel segno — afferma Berardinetti — perché parlare di irreversibilità equivale a ignorare la resilienza di amministratori, cittadini e associazioni che, ogni giorno, lottano per ridare vita a queste comunità”.
Secondo il presidente dell’Uncem regionale, è inaccettabile rassegnarsi al declino dei territori montani: “Le aree interne non sono il passato ma una parte essenziale del futuro del Paese. Qui si sperimentano la transizione ecologica, quella digitale, la nuova imprenditorialità. Sono territori che accolgono nuovi abitanti e generano nuove idee”.
Berardinetti lancia dunque un appello chiaro al ministro per gli Affari regionali, Roberto Foti, chiedendo un cambio di passo. “Ci aspettiamo dal Governo un segnale chiaro: non rassegnazione ma visione, non abbandono ma investimento. Le aree interne, specie nel Sud, sono la chiave per affrontare le crisi delle grandi città. Dai borghi può nascere un nuovo modello di Paese, più coeso e sostenibile”.
Il confronto con il Governo è quindi aperto. L’Uncem Abruzzo si dichiara pronta a portare proposte concrete per costruire un piano davvero strategico e inclusivo, che restituisca dignità e centralità a territori troppo spesso dimenticati.