
L’Aquila – Con voto unanime, la Commissione Territorio della Regione Abruzzo ha approvato oggi la risoluzione proposta dal vicepresidente della Commissione Bilancio Pierpaolo Pietrucci che ribadisce l’assoluta contrarietà dell’Abruzzo alla realizzazione del metanodotto SNAM Sulmona-Foligno e chiede al Governo nazionale una moratoria sull’opera.
Il documento, frutto di anni di battaglie civiche e politiche al fianco di comitati, sindaci e cittadini, segna un’importante presa di posizione della Regione, impegnata ora anche a promuovere una normativa nazionale che assegni alle Regioni la competenza nell’individuazione delle aree idonee per le infrastrutture metanifere, escludendo le zone a elevato rischio sismico e idrogeologico.
> “La V.I.A. del 2011 non può essere considerata eterna – sottolinea Pietrucci – ed è necessario sottoporre il progetto Linea Adriatica a una nuova Valutazione di Impatto Ambientale e a una seria analisi costi-benefici da parte di un ente terzo.”
La risoluzione prevede inoltre l’istituzione di un gruppo tecnico interdisciplinare regionale composto da esperti sismologi, ambientalisti, giuristi e storici, che dovrà affiancare la Regione nella definizione di tutti gli aspetti critici legati all’opera.
Tra i punti salienti del documento anche la richiesta di apporre un vincolo culturale sull’area di Case Pente a Sulmona, dove gli scavi di archeologia preventiva hanno portato alla luce reperti di grande rilevanza storica.
Pietrucci ha espresso soddisfazione per l’unità trasversale dimostrata dalla Commissione e ha ringraziato il presidente Emiliano Di Matteo per la conduzione aperta del confronto. Forte anche il tributo a chi ha condotto questa lunga battaglia civile: dal Comitato No SNAM a Mario Pizzola, definito “motore infaticabile della resistenza”, fino alle tante associazioni ambientaliste e giovani attivisti come lo studente Emanuele Amadio, la cui testimonianza ha colpito profondamente i commissari.
> “La nostra è una battaglia di civiltà e ragionevolezza – conclude Pietrucci –. Salvare le aree interne dall’impatto di un’opera antistorica significa anche tutelare il futuro e le risorse pubbliche del nostro Paese.”
L’appello ora è rivolto al Presidente della Regione, ai parlamentari abruzzesi e agli eurodeputati impegnati a Bruxelles affinché la risoluzione trovi concretezza nelle sedi decisionali.