Una Caporetto che esclude la possibilità della riscossa a Vittorio Veneto. Quella dei quotidiani cartacei è la sconfitta senza condizioni, la resa nella quale è contemplata l’onore delle armi solo per il rispetto, doveroso, per chi ci lavora e per chi ci ha lavorato. I numeri sono impietosi a livello nazionale e addirittura mortificanti in Abruzzo. Facendo i conti della serva, in tutta la nostra regione, nel 2021, mediamente, sono stati diffusi ogni giorno le copie che 15 anni fa venivano vendute in un giorno nella sola provincia di Pescara dal maggiore dei quotidiani locali, Il Centro.
Andiamo per gradi, soffermandoci sui due quotidiani espressioni del territorio. Il Centro e Il Messaggero, testate storiche, lo scorso anno hanno diffuso, in Abruzzo, rispettivamente 9.351 e 4.561 copie. Attenzione, la diffusione non è la vendita. Il dato di vendita è più basso perché deve essere depurato da alcune voci, come ad esempio le copie omaggio. I dati sono certificati dall’Ads (Accertamenti diffusione stampa) e sono pubblici, disponibili sul sito. I fatti raccontano che i due quotidiani, ma anche quelli a carattere nazionale, di rado entrano nelle case, soppiantati dalle testate digitali, dai social, dalle rassegne stampa sempre più lunghe e dettagliate, e fanno parte quasi esclusivamente dell’offerta di bar, lidi balneari e strutture ricettive varie. Un caffè e una sbirciata al giornale, se è libero e se non si teme il contagio di un virus.
Il Messaggero piange, ma non quanto Il Centro. Eh sì, perché l’ex quotidiano della Finegil (gruppo Espresso La Repubblica) ora nella scuderia Pierangeli, in realtà il quotidiano abruzzese vero e proprio perché il Messaggero è romano anche se ha da decenni l’edizione d’Abruzzo, ha visto accorciarsi la forbice con il suo maggior concorrente arrivata, alla fine degli anni ’90, a un rapporto di 1 a 4, mentre ora è di 1 a 2. Nei bar, fateci caso, spesso e volentieri troviamo Il Centro, Il Messaggero e il Corriere dello Sport, gli ultimi due si vendono accoppiati.
Analizzando i dati di vendita provincia per provincia, viene da pensare che le edicole servano più per le figurine Pokemon che per i quotidiani. Nella provincia di Pescara, sempre in base ai dati certificati Ads del 2021, Il Centro ha diffuso ogni giorno appena 2.865 copie e il Messaggero 1.599. Il rapporto copia-abitanti è un incubo, se si pensa che la provincia supera i 300mila abitanti. Nelle altre province, la situazione non può essere considerata migliore. Il Centro ha diffuso 2.388 copie a Chieti, 2.252 all’Aquila e 1.846 a Teramo. Il Messaggero si è fermato a 1.247 all’Aquila, a 832 a Chieti e a 883 a Teramo. L’Abruzzo ha più di 1 milione e 300mila abitanti. Tutti o quasi senza quotidiano cartaceo. (cro.pe.)