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      Baldini e il Pescara: per sempre amici

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      di Valerio de Carolis

      “Magari non sarà. Magari è già finita. Però ti voglio bene, ed è stata tutta vita”. Olly, il cantante più in voga al momento in Italia, quando ha scritto queste semplici ma bellissime parole, non poteva certo immaginare che sarebbero calzate a pennello per la descrizione dell’addio di Baldini al Pescara. Perché diciamolo, era un saluto che si percepiva nell’aria ma che, forse, molti, quasi tutti, speravano non arrivasse mai. Ma tant’è.

      È un po’ come quando un bel giorno si allineano i pianeti, le stelle si preparano a brillare di più per la notte e la donna della tua vita, che hai cercato, bramato, decide di voler uscire con te a cena. Allora vai dal barbiere, corri a lavare l’auto, ti prepari indossando il vestito più bello.

      Esci di casa, accendi la macchina, fatica a partire come sempre ma quasi la supplichi di accendersi e per magia, parte. Arrivi sotto casa sua. Lei è bellissima, con quel vestito lungo da sera. I capelli che scendono sulle spalle fino all’altezza delle scapole. Le apri lo sportello, la fai salire e la porti nel ristorante più esclusivo della città.

      La cena procede magnificamente, parli con lei mentre sorride, a volte diventa rossa per i complimenti. La notte corre velocemente, l’atmosfera è quella giusta. La luna irradia l’orizzonte e le stelle ricamano il cielo. In riva al mare, mentre lei tiene le scarpe con le due dita della mano destra, con il sottofondo del mare che si infrange sulla battigia, riesci anche a baciarla e lei sembra essere presa. Poi torni in macchina, la riporti a casa e prima di scendere ti dice: “È stata una serata meravigliosa ma è meglio che restiamo solo amici”.

      Non te lo spieghi. Ti crolla il mondo addosso, ma non puoi far altro che accettare la sua decisione, in silenzio, soffrendo. Ecco, si interrompe così una magica storia, che avrebbe potuto avere risvolti ancora più belli ma che, evidentemente, non era destinata ad essere.

      A Baldini va detto grazie, perché ha tolto il Pescara dall’inferno della serie C, perché ha fatto sognare un’intera città, ha trasmesso valori che in tanti avevamo dimenticato e ha fatto capire all’Italia intera che la magia, se lo vogliamo, esiste.

      Certo, un “no” come questo è difficile da digerire, ma resterà il ricordo di qualcosa di unico. Una chiusura, però, va fatta. Baldini o no, Valerio De Carolis o no, presidenti o no, Pescara vivrà sempre grazie alla sua gente, in ogni categoria. Poi, come dice Cesare Cremonini: “Da quando Baggio non gioca più, non è più domenica”

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