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      Torino Comics, il modello di una fiera

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      di Pierpaolo Di Carlo

      Nel panorama delle fiere del fumetto, che presentano spesso le stesse categorie di eventi e ospiti, ci sono poche variabili che determinano la maggiore godibilità di una rispetto a un’altra. Se dettagli come la grandezza della manifestazione e il numero di giorni in cui si svolge variano di importanza a seconda del proprio gusto, ce ne sono altri che incidono oggettivamente sull’esperienza vissuta. Uno di questi,. è l’organizzazione delle attività destinate al pubblico. 

      Per la mia esperienza, ci sono due elementi che determinano se una fiera è stata impostata correttamente: le tempistiche degli eventi e la loro collocazione all’interno dei padiglioni. Per comprendere cosa intendo, voglio portare come esempio l’evento principale del sabato pomeriggio appena trascorso: il premio Onda Sonora. Così come accade in altre fiere, viene dedicato uno spazio al mondo del doppiaggio e ai suoi protagonisti, in modo che i fan possano avere un contatto diretto con questa realtà celata nelle ombre delle sale di registrazione. Solitamente questi eventi precedono il cosiddetto Meet & Greet, dove i doppiatori sono disponibili per foto e/o autografi. Se un appassionato di voci volesse presenziare a entrambi gli eventi, con la certezza di riuscire ad avere una dedica da un suo idolo, allora dovrebbe avere la possibilità sia di spostarsi da uno all’altro con facilità, sia quella di avere tempo a sufficienza per fare entrambe le cose. Torino Comics quest’anno ha avuto la brillante idea di posizionare i due eventi nel medesimo padiglione, in modo tale che ci si potesse mettere in fila per il Meet & Greet e in contemporanea godersi l’evento Onda Sonora e la premiazione. Infine, i due eventi sono stati collocati in una finestra temporale ampia, che ha permesso a tutti di avere una foto o un autografo senza l’ansia di dover scappare a prendere un treno.

      Questo è solo un esempio del perché Torino Comics sia una fiera da prendere come esempio, anche per altre più grandi e, teoricamente, più importanti. Quando in futuro tornerò in una fiera, col mio raccoglitore di firme nello zaino, spero d’incontrare un’organizzazione come quella del 12 aprile.

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