LA FIORITURA DEI CROCUS IN ABRUZZO

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di Luca Giovanni Sagazio

Come ogni primavera, l’Abruzzo si veste di colori vivaci grazie alla spettacolare fioritura dei Crocus, un evento eccezionale che si rinnova ogni anno, richiamando centinaia di appassionati fotografi e turisti da qualsiasi parte dell’Italia e del Mondo. Un fenomeno affascinante! Questi fiori perenni sono spesso associati all’arrivo della primavera. La loro fioritura dipende dall’andamento della stagione, talvolta possono, persino, emergere dalla neve. Il fiore, a forma di calice di color viola, lilla e bianco cresce in zone soleggiate o leggermente ombreggiate. Il periodo giusto per avvistarli e godere di questo spettacolo naturale non esiste, il tutto dipende dalle nevicate durante l’inverno e dalle temperature primaverili. Solitamente il periodo migliore va da marzo ad aprile, periodo in cui la neve lascia spazio ai colori primaverili. Il Crocus, decantato nell’Iliade di Omero e nel Cantico dei cantici, è il simbolo dell’amore impossibile e del desiderio in quanto simboleggia il legame d’amore tra la ninfa Smilax e il giovane Krokos. Il fiore ricorda lo Zafferano selvatico e per quanto sia simile non è commestibile.
Campo Imperatore è incorniciato dal vicino massiccio del Gran Sasso ed è accessibile a tutti e pertanto si consiglia il massimo rispetto possibile. La fioritura dei Crocus non è solo un evento estetico, ma riflette la salute di un intero ecosistema. L’habitat dove crescono i Crocus sono spesso ambienti delicati, vulnerabili ai cambiamenti climatici, al turismo non controllato e al disturbo antropico in generale. La conservazione di questi luoghi oltre al fascino paesaggistico è essenziale per proteggere la biodiversità che li caratterizza. Ogni ambiente naturale che visitiamo dovrebbe essere visto come un posto sacro, dove piccoli organismi grazie alla loro resilienza lottano per la sopravvivenza.  Un rifugio dove si può trovare pace, connessione con qualcosa di più grande e un senso di meraviglia. Cerchiamo di entrare in punta di piedi e soprattutto evitiamo di calpestare e raccogliere i fiori e i piccoli organismi che ci vivono, poiché rappresentano un patrimonio prezioso. Questo permetterà il massimo rispetto del luogo e consentirà a chi verrà dopo di noi di godere dello stesso spettacolo.