Roma, 28 giugno 2024 – Fare il punto sullo stato della pianificazione e della tutela del paesaggio a vent’anni dall’approvazione del Codice dei beni culturali e del paesaggio.
Con questo ambizioso obiettivo, la ricerca “La pianificazione e la tutela del paesaggio. Processi, criticità e fattori abilitanti” ha cercato di ricostruire il percorso articolato e complesso attivato a partire dal 2004, quando il Codice ha introdotto i Piani paesaggistici e l’obbligo della copianificazione tra Stato e Regioni. Un panorama che descrive esperienze di grande interesse ma anche diverse criticità operative, tanto che ad oggi solo sei Regioni – Piemonte, Friuli-Venezia Giulia, Toscana, Lazio, Puglia e Sardegna – hanno copianificato e approvato i Piani paesaggistici.
La ricerca è stata ideata, promossa e realizzata dalla Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali.
A partire dalla raccolta e l’analisi di dati documentali e cartografici relativi allo stato della pianificazione e della tutela paesaggistica a scala nazionale, l’indagine ha fotografato la complessità dei processi di pianificazione e dell’esercizio delle funzioni di tutela, e i principali fattori che hanno reso efficace o critico il processo di redazione e attuazione dei Piani.
Gli esiti sono stati illustrati ieri nell’Auditorium della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, in un confronto aperto e dialettico, animato da alcuni dei principali protagonisti istituzionali in rappresentanza di Ministero della Cultura, Regioni, Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, Consiglio d’Europa, docenti universitari, esperti e professionisti del settore.
L’appuntamento è stato organizzato in collaborazione con il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori.
Dopo aver ricostruito per ogni regione i contesti storico culturali, organizzativi e procedurali, la ricerca ha analizzato le fasi della pianificazione, il sistema delle intese tra le Regioni e il Ministero della cultura per la copianificazione, l’iter di redazione e approvazione dei Piani paesaggistici e il successivo adeguamento dei piani comunali. Allo stesso tempo, ha osservato e indagato l’esercizio della tutela paesaggistica e del sistema vincolistico e ha poi coinvolto in confronti e interviste strutturate dirigenti e funzionari delle Regioni e del Ministero della Cultura.
Gli esiti della complessa fase di ricognizione – consultabili nella collezione di StoryMap https://arcg.is/WTT4S) – sono stati poi trasferiti nei tavoli di approfondimento in cui la Fondazione, lo scorso 12 giugno, ha raccolto in un confronto tecnico operativo i rappresentanti delle Regioni e del Ministero della Cultura ed esperti di settore su alcuni dei temi chiave introdotti dal Codice dei beni culturali e del paesaggio.
L’interpretazione critica dei dati raccolti e la sintesi di quanto emerso dai tavoli tecnici è consultabile nel rapporto di sintesi in allegato.
“Vent’anni fa il Codice dei beni culturali e del paesaggio ha introdotto una nuova concezione del paesaggio e nuovi strumenti per la tutela e la gestione delle trasformazioni, tra cui l’obbligo della copianificazione tra Stato e Regioni. Oggi – ha dichiarato Alessandra Vittorini – con gli esiti di questa ricerca condotta in dialogo con gli enti pubblici di riferimento e con il contributo di autorevoli esperti di settore, mettiamo a disposizione delle istituzioni e degli addetti ai lavori una ricca e articolata base di conoscenza sullo stato di avanzamento della pianificazione e della tutela del paesaggio. Un insieme di dati e riflessioni che potrà offrire spunti e disegnare eventuali ulteriori percorsi di approfondimento utili per affrontare le complesse e pressanti sfide che riguardano il territorio e il paesaggio, dal consumo di suolo all’emergenza climatica”.
La presentazione del progetto di ricerca e delle principali riflessioni emerse si è aperta con gli interventi di Alessandra Vittorini, Direttore della Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali e Alessandra Ferrighi, responsabile dell’Area Ricerca.
A seguire sono stati restituiti gli esiti dei tavoli tecnici del 12 giugno, facendo emergere fattori abilitanti e criticità sulle procedure di pianificazione. Paolo Carpentieri, Presidente TAR Emilia-Romagna, e Patrizia Marzaro, Università degli Studi di Padova, hanno illustrato gli esiti del tavolo dedicato al processo di copianificazione tra Stato e Regioni; Emanuela Carpani, Soprintendente ABAP di Milano e Carla Di Francesco, Consiglio scientifico della Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali, hanno riferito sul confronto svolto nel tavolo dedicato alla tutela “nel Piano e con il Piano”; infine, Francesca Calace, Politecnico di Bari, e Anna Marson, Università Iuav di Venezia, hanno esposto gli esiti dell’analisi della fase di attuazione dei Piani.
A conclusione della giornata, il confronto si è concentrato sulle questioni aperte e sulle possibili prospettive future. Ne hanno parlato Anna Buzzacchi, Consigliere del Consiglio nazionale degli architetti pianificatori paesaggisti e conservatori, Massimo Castaldi, Dirigente del Servizio Paesaggio della Direzione Generale ABAP del Ministero della Cultura, Bruno Discepolo, Assessore all’Urbanistica e al Governo del territorio della Regione Campania, in rappresentanza della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Daniela Esposito, Presidente del Comitato tecnico-scientifico per il paesaggio del Ministero della Cultura e Mario Schwetz, Direttore dell’Ufficio di Venezia del Consiglio d’Europa.
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In allegato: rapporto di sintesi della ricerca La pianificazione e la tutela del paesaggio. Processi, criticità e fattori abilitanti.
Per informazioni sulla ricerca: