
Teramo, 18 giugno 2025 – A quasi nove anni dall’approvazione della Legge Regionale n. 42 del 27 dicembre 2016, torna al centro del dibattito politico abruzzese la questione del piano tariffario per gli interventi di soccorso alpino e speleologico. A rilanciare il tema sono i consiglieri regionali della Lega, Vincenzo D’Incecco e Carla Mannetti, che hanno indirizzato una lettera al Presidente della Regione Marco Marsilio e al Direttore Generale Antonio Sorgi, chiedendo l’attuazione dell’articolo 11 della norma.
La legge, che istituisce la Rete Escursionistica Alpinistica Speleologica Torrentistica Abruzzese (REASTA), prevede che gli interventi di soccorso in ambiente impervio – quando non comportano prestazioni sanitarie urgenti – siano soggetti a compartecipazione alla spesa da parte dell’utente. Tale compartecipazione può essere aggravata in caso di comportamento imprudente da parte del soggetto soccorso.
“È una misura di buon senso – spiegano D’Incecco e Mannetti – che responsabilizza escursionisti e turisti, valorizza il lavoro delle strutture di soccorso e consente un uso più equo delle risorse pubbliche.” I due consiglieri sottolineano inoltre che simili disposizioni sono già operative in molte regioni dell’arco alpino, come Trentino-Alto Adige, Valle d’Aosta, Veneto e Lombardia, e che l’Abruzzo non farebbe altro che allinearsi a una prassi consolidata.
La legge prevede anche una riduzione del 20% della tariffa per i residenti in Abruzzo e stabilisce che le tariffe non possano superare il 50% del costo effettivo dell’intervento. Tuttavia, a oggi, il piano tariffario non è mai stato definito dalla Giunta regionale, lasciando di fatto inapplicato un articolo chiave della normativa.
“È tempo di completare il percorso normativo – concludono i consiglieri – per tutelare l’ambiente, il lavoro dei soccorritori e il denaro dei cittadini. La montagna è una risorsa preziosa e va fruita con consapevolezza e rispetto.”