“L’Abruzzo non venderà la sua acqua alla Puglia. A scrivere la parola fine sulla vicenda è stata l’Ersi che ha formalmente e definitivamente espresso il proprio diniego all’acquedotto pugliese e alla richiesta di autorizzazione per svolgere le analisi delle acque dei pozzi di Bussi. Come anticipato nei giorni scorsi, la Regione Abruzzo, Governo Marsilio, non consentirà di cedere la propria risorsa idrica in un periodo di grave emergenza che sta imponendo a tutti i nostri corregionali grandi sacrifici e su questo tema credo che si possa chiudere qualunque tipo di speculazione politica”. Lo ha annunciato il Presidente del Consiglio della Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri ufficializzando il diniego espresso dall’Ersi.
“L’acqua abruzzese resta all’Abruzzo – ha decretato il Presidente Sospiri -. Alla richiesta di accesso ai pozzi di Bussi sul Tirino pervenuta dalla Società Acquedotto Pugliese Spa – Direzione Ambiente ed Energia – Nuovi schemi idrici – ha risposto stamane in modo articolato il coordinatore dell’Ersi, l’ingegnere Alessandro Antonacci, che, in via preliminare ha sollevato le proprie perplessità circa l’iniziativa assunta dall’Ente pugliese, ovvero la richiesta di svolgere analisi sulla qualità delle acque di Bussi finalizzate a ipotesi di sfruttamento della sorgente per usi idrico-potabili, senza il preventivo coinvolgimento della Regione Abruzzo che, come titolare della delega delle funzioni statali in tema di acque pubbliche, è di fatto l’unico Ente competente della tutela, disciplina e utilizzazione delle risorse idriche. L’Ersi poi ha espresso sconcerto anche perché la stessa iniziativa non è stata ufficializzata prima allo stesso Ente Regionale del Servizio Idrico Integrato, al quale ovviamente non risulta alcuna volontà regionale di sfruttare ulteriori risorse idriche con nuove captazioni nella valle del basso e medio Tirino. Ovviamente una tale opera avrebbe richiesto una valutazione preliminare circa l’impatto sull’ambiente di un tale progetto e soprattutto una revisione del Piano di Tutela delle Acque pubbliche regionali. In definitiva l’Ersi ha dunque rappresentato che non esiste, a oggi, alcuna ipotesi di sfruttamento delle acque pubbliche regionali alternativa o aggiuntiva rispetto a quella attuale, né potrebbe esistere se non a seguito di un diverso progetto di utilizzo delle risorse idriche da parte del governo regionale. E l’Ersi ha dunque negato l’autorizzazione all’Acquedotto Pugliese, non ritenendo di poter favorire l’accesso ai pozzi di Bussi sul Tirino. Ritengo – ha aggiunto il presidente Sospiri – che la vicenda possa essere considerata chiusa, così come le polemiche strumentali degli ultimi giorni. La Regione Abruzzo con tutti i suoi Organismi strumentali ha mantenuto l’impegno assunto: pur nel rispetto del principio di solidarietà con le altre regioni, oggi non siamo nelle condizioni di imporre ulteriori sacrifici ai nostri cittadini condividendo con altri territori la nostra acqua”.