BONIFICA “EX CONCERIA CAP”, BARBARA STELLA (M5S): A QUASI UN ANNO DALL’AGGIORNAMENTO DEL PROGETTO È ANCORA TUTTO FERMO. PORTERÒ IL CASO IN CONSIGLIO REGIONALE

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“Tante chiacchiere e zero fatti sulla bonifica delle aree inquinate dei SIR (Siti di Interesse Regionale) della nostra regione. Oltre alla ex discarica di Montesilvano c’è un’altra emergenza ambientale che si trascina da anni e che questo governo di centrodestra non è in grado di risolvere: è la bonifica della “ex conceria CAP” di Chieti Scalo, sito contaminato da solventi clorurati, metalli e rifiuti interrati che sono fonte di grave contaminazione delle acque di falda”.

A dichiararlo è il Consigliere regionale Barbara Stella del Movimento 5 Stelle.

“Per la ex conceria CAP esiste un progetto di bonifica approvato nel 2008, ma dopo 15 anni è ancora tutto fermo. L’ultima conferenza dei servizi per l’Approvazione dell’aggiornamento del Progetto si è tenuta il 7 aprile 2022, quasi un anno fa, e ad oggi le attività non sono ancora partite. Da un accesso agli atti che ho inoltrato lo scorso 20 marzo al Servizio Gestione Rifiuti e Bonifiche, emerge che le uniche attività in atto sono di tipo amministrativo, relative alla rendicontazione da parte di ARAP, soggetto attuatore della bonifica, sulle spese sostenute per la progettazione. Sulla realizzazione degli interventi siamo al nulla di fatto. Ma il dato più grave è che a quanto pare le risorse necessarie non ci sono, nonostante quasi un anno fa esponenti di maggioranza sbandierassero ai quattro venti una presunta accelerazione della regione su progettazione e quantificazione dell’importo necessario per la bonifica. E bene ricordare che in un parere dell’Arta del 2021 si precisava che la rimozione dei rifiuti era necessaria a tutela della salute pubblica e dell’ambiente, e si sollecitavano i soggetti interessati a provvedere nel più breve tempo possibile a bonificare il sito. Un ulteriore parere del febbraio 2022 sollecita di nuovo regione e ARAP ad ottemperare alla messa in sicurezza d’emergenza (MISE) delle acque sotterranea e ad avviare la bonifica, ricordando che il tempo massimo di esecuzione dell’intervento era previsto in 27 mesi a decorrere dalla data di notifica della determinazione di autorizzazione che risale al 2008. É evidente che i termini sono stati ampiamente superati.
La bonifica di siti contaminati della nostra regione è di assoluta urgenza. Se pensiamo all’emergenza in atto sul cambiamento climatico che determina scarsità delle risorse idriche, è di cruciale importanza agire concretamente per la salvaguardia delle falde acquifere, messe gravemente a rischio anche dalla mancata bonifica di aree inquinate come quelle della ex conceria CAP. Per questo presenterò un interpellanza al consiglio regionale per avere immediati chiarimenti sul mancato avvio della bonifica e sui ritardi accumulati. La realtà”, conclude,” supera i continui proclami del centrodestra che sono diventati oramai un diversivo per nascondere l’evidente incapacità di risolvere i problemi, anche sui temi ambientali”.