CLAUDIO CROCE (FI) SU RISULTATO ELETTORALE E ANALISI DI LUCIANO D’ALFONSO

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“Per Luciano D’Alfonso è difficile digerire il risultato elettorale, è complicato mandare giù il concetto che gli abruzzesi hanno bocciato lui, il suo candidato alla presidenza della Regione e il campo largo, sconfitto da un centrodestra credibile, concreto e determinato a proseguire il lavoro degli ultimi cinque anni”. E’ quanto afferma il consigliere comunale di Forza Italia Claudio Croce, presidente della commissione Nuova Pescara, commentando le dichiarazioni di D’Alfonso sull’esito del voto di domenica scorsa. Croce evidenzia che “alle regionali del 2019 il distacco tra centrodestra e centrosinistra era più ampio mentre oggi si ferma a pochissimi voti e il divario sarà sicuramente recuperato alle prossime comunali grazie anche al supporto delle liste civiche che appoggeranno la candidatura del sindaco Masci. In questo contesto non va sottovalutato”, per Croce, “il grandissimo risultato ottenuto da Forza Italia, partito del sindaco, che ha raggiunto percentuali superiori a qualsiasi altra regione, a testimonianza del consenso dei pescaresi per Forza Italia”.

Poi Croce si rifà ai voti, gli stessi che D’Alfonso vuole leggere a suo uso e consumo. “Nel 2019, quando ci furono le precedenti elezioni regionali, il centrosinistra e i pentastellati, che allora candidarono alla presidenza della Regione rispettivamente Legnini e Marcozzi, riportarono complessivamente 32.150 voti, a Pescara. I voti del centrodestra di Marsilio furono, invece, 24.223. Guardiamo ora alle sole liste. Furono 29.819 i voti delle liste del centrosinistra e quelli dei Cinquestelle e furono 23.486 i voti alle liste del centrodestra. Il 10 marzo scorso, sempre a Pescara, sono stati 29.507 i voti al campo largo di D’Amico e 26.919 quelli andati al centrodestra di Marsilio. Le liste del campo largo hanno riportato 26.040 voti e le liste del centrodestra 25.169 voti. Da questi dati emerge che in cinque anni il centrosinistra e i pentastellati hanno perso voti in quantità smisurata mentre è cresciuto il numero di preferenze per il centrodestra. D’Alfonso può anche lavorare di fantasia e convincersi di guidare una coalizione vincente ma è il momento di svegliarsi dai sogni perché il centrosinistra e il M5S hanno perso notevolmente quota, a favore del centrodestra, e il vantaggio delle liste del campo largo rispetto a quelle di centrodestra, che prima era di 6.333 voti, ora è di appena 871 voti, sostanzialmente un soffio”, dice il presidente della commissione Nuova Pescara. “Appena tre mesi dopo le regionali del 2019”, fa notare sempre Croce, “il divario che c’era non ha affatto impedito alla coalizione che candidava a sindaco Carlo Masci di affermarsi nettamente e di vincere le elezioni comunali, con il 52% dei consensi. Ora quel divario non c’è più, lo sa bene chi sa leggere i numeri e chi non crede agli affabulatori: la sinistra non ha motivo di esaltarsi per la sconfitta elettorale appena subita e ampiamente annunciata e i dati ci fanno affrontare le prossime comunali con grande ottimismo e determinazione”.