DI NARDO: “FAREMO OPPOSIZIONE SENZA SCONTI, MAGGIORANZA ORTONESI NON HA VOTATO CASTIGLIONE”
Fratelli d’Italia presenta mozione per tagliare del 20% stipendi e gettoni di presenza “Nei prossimi cinque anni il centrodestra, ad Ortona, farà un’opposizione senza sconti, consapevole che la maggioranza dei cittadini non si riconosce nella giunta Castiglione e merita rappresentanza. Sarà un’opposizione comunque leale e costruttiva, che ci porterà ad appoggiare progetti nell’interesse della città e dei cittadini, ma che ci imporrà di vigilare, denunciare e contrastare l’immobilismo sperimentato nei cinque anni passati. Abbiamo fondate ragioni per ritenere che la nuova amministrazione produrrà risultati perfino peggiori, ma, auspicando che ciò non accada, rivolgiamo a tutti i più sentiti auguri di buon lavoro”. Con queste parole Angelo Di Nardo (FdI), capogruppo della coalizione di centrodestra al Comune di Ortona, ha chiuso il discorso tenuto questa mattina in occasione della prima seduta del Consiglio comunale. Respinta, nel corso della seduta, la sua proposta di riconoscere il giusto ruolo ad un’opposizione, sconfitta per meno di 200 voti, assegnando la carica di presidente del Consiglio comunale ad Ilario Cocciola. In occasione del prossimo consiglio sarà invece discussa e votata la mozione presentata dal capogruppo di Fratelli d’Italia, Franco Vanni, che “alla luce della difficile situazione economica sperimentata dai cittadini ortonesi”, ha proposto di ridurre del 20% gli stipendi di sindaco, assessori e presidente del Consiglio comunale, come pure i gettoni di presenza spettanti ai consiglieri, destinando i risparmi ad un fondo di solidarietà per le emergenze sociali. Nella prossima seduta sarà esaminata anche la proposta di delibera, avanzata da Ortona Popolare e condivisa da tutta la minoranza, finalizzata ad istituire una struttura di supporto agli Uffici comunali dedicata al Pnrr. “Lo slogan elettorale del sindaco Castiglione è stato ‘Noi con Leo’ – ha osservato Di Nardo nel corso del suo intervento – tuttavia oggi sarebbe più corretto declinare quel ‘noi’ in un ‘voi’, che identifichi una comunità politica ristretta e chiusa in se stessa: d'altronde la cittadinanza, nonostante i sindaci uscenti godano normalmente di un cospicuo vantaggio, ha tributato a Castiglione molti voti in meno rispetto alle liste che lo sostenevano; d'altronde l'elettorato, sempre più disorientato e disilluso, ha optato per un astensionismo di massa; d'altronde gli ortonesi, in larga maggioranza, hanno dimostrato di non riporre la propria fiducia in Castiglione e nel blocco di potere che ne ha decretato il risicato successo”. Il capogruppo del centrodestra ha aggiunto: “Dunque ‘voi con Leo’, sempre e soltanto ‘voi’, anche perché quel ‘voi’ identifica un blocco di potere formato dai soliti capobastone, che ormai da molti anni decidono i giochi lontano da Ortona, che hanno come unico obiettivo la gestione del potere, che si sono dimostrati pronti a dare vita ad alleanze disomogenee e innaturali e che ora dovranno ricompensare, con poltrone, favori e strapuntini, l'ampia e composita schiera dei portatori di voti”. Di Nardo ha poi riconosciuto che “il centrodestra ha provato a cambiare, ma non ci è riuscito e per questo ha il dovere di compiere una profonda e severa autocritica, che investa la nostra comunità politica nella sua interezza. Comunità politica della quale, ad Ortona e forse non solo ad Ortona, ormai da tempo non fa più parte Forza Italia – ha rimarcato il capogruppo di opposizione - un partito eterodiretto da soggetti estranei alla città, che hanno come unico scopo quello di piazzare bandierine per provare a dare un senso al proprio agire politico. Personaggi che hanno una faccia buona per ogni occasione: prima del voto raccontavano di non essere riusciti a fare una lista di Forza Italia ad Ortona e dopo il voto hanno rivendicato il successo di Forza Italia ad Ortona”. Per Di Nardo “è arrivato il momento che Forza Italia, resasi protagonista di un sabotaggio ai danni del centrodestra, faccia i conti con le proprie ambiguità e risolva le proprie contraddizioni”.