Nei giorni scorsi “dichiara il Consigliere Massimiliano Di Pillo”, ho potuto verificare di persona, l’inefficacia dei protocolli stilati e la disconnessione tra gli enti che dovrebbero gestire la cura degli animali segnalati nel territorio del Comune di Pescara. Il protocollo prevede che un cittadino che trovi un animale domestico abbandonato/vagante/ferito chiami la Polizia Locale alla Centrale Operativa (08537371), che a sua volta è incaricata direttamente di contattare la reperibilità veterinaria della Asl di Pescara che recandosi sul posto con l’ausilio di metodologie che non implichino il dolore o addirittura la morte dello stesso animale, recuperino lo stesso allocandolo per i tempi previsti per legge, nel canile sanitario o in strutture convenzionate.

Tutto questo giorni addietro, non è avvenuto, nonostante le ripetute chiamate prima alla Polizia Locale e successivamente alla “reperibilità veterinaria” da parte del sottoscritto e di una cittadina che attratta dal latrato di un cane, con grande sensibilità e enorme senso civico, ha provato a risolvere il problema attraverso il protocollo che sopra è descritto.
Dalle prime chiamate all’intervento degli enti preposti, sono passate ore e più interlocuzioni verso gli stessi, rimbalzando furiosamente competenze e operatività.
Il regolamento della Tutela animale del Comune di Pescara all’art. 2 comma 1 declama: “Il Comune esercita la tutela e il controllo degli animali presenti allo stato libero o vagante sul territorio di propria competenza.”
Ad aggravio di questa noncuranza delle istituzioni al riguardo, vi si aggiungono gli errati e gravi suggerimenti di una consigliera comunale che in un gruppo pubblico di un social, in cui si segnalava in più occasioni la presenza preoccupante di un cane di grossa taglia vagante, asseriva, senza cognizione alcuna, frasi tipo : ” il cane è buono”, “conosco il proprietario”, “torna a casa da solo”, “non esagerate”, oppure in riferimento ad un secondo cane sempre di grossa taglia e sempre vagante nella stessa zona, “sono stati fatti esposti dai cittadini, cosa può fare il Comune di più”.
Vi è palesemente una irregolarità nell’applicazione del regolamento comunale che la stessa consigliera dovrebbe conoscere e preoccuparsi di far applicare con le autorità predette.
Questo accade anche perché non vi è un ufficio preposto all’accoglienza delle segnalazioni nello specifico ambito, né un ufficio comunale specifico per settore di competenza, essendo la “Tutela del Mondo Animale” accorpato all’assessorato delle “Pari opportunità – Politiche per la Disabilità – Ascolto del Disagio Sociale – Associazionismo Sociale – Mare e Fiume – Politiche Età d’Oro”.
È disorientante l’unificazione di un servizio altamente complesso come quello della
gestione degli animali sul territorio, ad un unico assessorato, fin’ora non opportunamente predisposto e approntato.
Gli animali, soprattutto quelli di affezione, rappresentano per molti cittadini una parte fondamentale della propria famiglia, dei propri affetti e della quotidianità.
Nel nostro programma, era previsto un numero unico 7 giorni su 7 h. 24 avvalendosi della collaborazione attiva delle associazioni iscritte per settore di competenza o di personale adeguatamente competente.
Un’assistenza costante concilierebbe le necessità dei cittadini con la cooperazione degli organi accertatori degli illeciti.